Carbonia, il presidente Ganau con gli studenti e la partigiana Ombra

Una grande festa oggi al Teatro centrale di Carbonia assieme a duecento studenti delle superiori, organizzata dalla Presidenza del Consiglio regionale, per celebrare la festa del 25 aprile, i 71 anni della Liberazione dai nazifascisti. Quest’anno ricorre anche il 70/o anniversario del voto alle donne e i promotori dell’iniziativa hanno scelto di celebrare la ricorrenza invitando una delle protagoniste della storia della Resistenza. Ospite d’onore la staffetta partigiana Marisa Ombra, 91 anni il prossimo 30 aprile.

Presenti fra gli altri alla manifestazione anche Modesto Melis, sopravvissuto all’inferno dei campi di concentramento di Muthausen, il presidente regionale dell’Anpi, Marco Sini, e il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. “I tempi di quella e di questa gioventù hanno qualcosa in comune – ha sottolineato Ganau rivolto agli studenti – Quello che sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti. L’Europa che ha vissuto la tragedia della guerra, che ha conosciuto il nazismo è impreparata e reagisce istericamente chiudendo le sue frontiere a chi fugge dalla guerra, a chi è perseguitato. E quei profughi, ragazzi, avevano, anzi hanno i vostri stessi sogni, le vostre stesse ambizioni e speranze: un amore, l’istruzione, un lavoro, un futuro. Le immagini di questa umanità disperata che ci chiede aiuto ci riportano alla mente quelle di allora”.

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Le parole della partigiana. Molto forte il messaggio della partigiana ai ragazzi: “Non mollate mai: capisco che sia un momento difficile, grande crisi. Ma è importante, quando si ritiene che l’obiettivo da raggiungere sia quello giusto, essere tenaci, caparbi”.  Quando Ombra è entrata in clandestinità aveva più o meno gli stessi anni dei ragazzi che ha salutato oggi. E ha parlato agli studenti quasi da “coetanea”, tornando indietro ai tempi dell’occupazione nazifascista. “Non mi piace raccontare aneddoti o storie – ha detto – anche perché dovrei parlare per qualche giorno. Preferisco soffermarmi su come quei giorni hanno cambiato la mia vita e quella dei ragazzi che come me hanno deciso di resistere”. Una scelta molto difficile. Perché in ballo c’era nientemeno che la vita: “Siamo diventate persone diverse – ha sottolineato Ombra – perché a un certo punto abbiamo deciso di non obbedire più ciecamente a ordini e a un sistema che non ci sembrava giusto. E, una volta che abbiamo capito bene che cosa volevamo, abbiamo deciso di prendere un’altra strada. Dopo aver valutato bene la situazione, siamo arrivati alle nostre conclusioni, non ci ha fermato più nessuno”. Si è rivolta ai ragazzi così come aveva fatto nel suo libro “Libere sempre”, una lettera a una ragazzina di quattordici anni scritta da una donna che ha combattuto nelle montagne rese celebri anche da Fenoglio con il Partigiano Johnny. Cercando di trasmettere sentimenti e valori, quelli che non passano mai. Ombra, vicepresidente dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani), anche dopo la guerra, ha dedicato la sua vita alle lotte per l’emancipazione e la liberazione delle donne, operando nell’Udi, l’Unione donne in Italia, storica associazione nella quale nel 1945 confluirono i Gruppi di difesa della donna. E proprio quest’anno ricorre il settantesimo anniversario del voto alle donne e della Assemblea Costituente. (ANSA).

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