Cagliari vista dai turisti stranieri: “Bellissima, ma troppe auto e servizi carenti”

Una città splendida, piena di luce, con tanti angoli suggestivi e una memoria che si perde nei secoli. Peccato per le macchine che invadono il centro storico, i servizi carenti e i tanti, troppi monumenti chiusi al pubblico. Ecco Cagliari vista dai turisti stranieri, gli stessi che non si spiegano come mai le auto attraversino giorno e notte Porta Cristina o perché si usi disegnare e scrivere sui palazzi storici. A fare da portavoce per le migliaia di inglesi, americani e giapponesi che ogni anno scelgono di visitare l’isola è Maria Paola Loi, cagliaritana, da oltre vent’anni guida turistica free lance: il suo lavoro è accompagnare i visitatori che arrivano dall’estero in Sardegna attraverso tour esclusivi tra enogastronomia, tradizione, storia e archeologia, dagli aspetti più caratteristici delle città isolane a quelli e meno conosciuti.

I suoi interlocutori sono soprattutto turisti di lingua anglosassone che scelgono gli itinerari dal sito web “Sardinia Inside Out“, creato dalla Loi insieme all’archeologo e blogger americano James Martin. “Uno degli aspetti negativi del turismo a Cagliari, sottolinea Paola Loi, sono i troppi monumenti chiusi: chi arriva da fuori si aspetta di poter visitare Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo, e invece i cancelli sono chiusi”. Stesso desolante scenario per chi vorrebbe conoscere la chiesa della Purissima, splendido esempio di architettura gotico-catalana in via Lamarmora nel quartiere di Castello appena restaurata ma inspiegabilmente chiusa al pubblico, o l’Anfiteatro Romano, oggi liberato dai “tavoloni” in legno e restituito alla pietra ma “momentaneamente chiuso per inagibilità” insieme al vicino Orto dei Cappuccini.

All’elenco dei monumenti cagliaritani non accessibili si aggiungono la Basilica di San Saturnino e due gioielli del quartiere Castello, la Galleria dello Sperone e la Passeggiata Coperta, che dopo un lungo restauro e una solenne (e costosa) cerimonia di riapertura nel 2008 oggi è di nuovo off limits per problemi di infiltrazioni d’acqua. Beni culturali segnalati nei tanti portali dedicati al turismo ma sbarrati per chi arriva da fuori: “Agli stranieri che visitano la città dispiace vedere un patrimonio così ricco ma non del tutto fruibile, prosegue Loi, inoltre notano che mancano bagni pubblici e per qualsiasi esigenza sono costretti a entrare nei bar. Per non parlare della Cittadella dei Musei, dovrebbe ospitare un grande polo museale cittadino ma mancano i servizi essenziali e non c’è neanche un bookshop”.

Cagliari bocciata senza possibilità di recupero? “Non proprio: gli stranieri amano il clima, il sole, la bellezza di quartieri come Marina con i locali e la sua movida, e comunque i servizi per chi arriva da fuori sono decisamente migliorati negli ultimi anni. Una soluzione per l’economia del turismo dell’isola? La promozione del territorio, soprattutto verso operatori e giornalisti stranieri, va fatta di pari passo con la ricognizione dei monumenti: non si può mostrare una città per metà inaccessibile”.

Francesca Mulas

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