Cagliari, la Procura indaga sull’appalto per i rifiuti. Maxi gara da 230 milioni

La Procura vuole capire se ci siano stati illeciti nella maxi-gara d’appalto per i rifiuti bandita dal Comune di Cagliari. Una ‘torta’ da circa 230 milioni di euro che ha assicurato per i prossimi sette anni la gestione del servizio di raccolta e conferimento della spazzatura in città, oltre alla gestione dell’igiene stradale. Poco o nulla trapela sull’inchiesta assegnata al pubblico ministero Enrico Lussu e affidata ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Di certo, però, c’è che gli inquirenti hanno deciso di approfondire le varie fasi della gara, finita anche al centro di una disputa davanti al Tar della Sardegna. Il mese scorso, proprio i giudici amministrativi avevano affidato il servizio ad una associazione temporanea di imprese guidata dalla Econord Genesu. L’Ati era stata estromessa dalla commissione di gara, perdendo l’appalto a favore della società De Vizia, che ora dovrà lasciare l’incarico. Il sostituto procuratore Lussu, poco prima delle vacanze natalizie, aveva ricevuto le prime informative dai militari del Noe, che hanno già sentito l’assessore comunale all’Igiene del Suolo, Anna Paola Loi, e il suo predecessore Pireluigi Leo. Con una cifra complessiva che supera di poco i 230 milioni di euro, l’appalto per la raccolta dei rifiuti del Comune di Cagliari è uno dei più grossi del suo genere assegnati in Italia.

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