Una scoperta nuova, ma non una sorpresa: le Cagliari delle diverse epoche, stratificate nel tempo, stanno spuntando dai lavori di riqualificazione nel corso Vittorio Emanuele. È bastato scavare e sono venuti fuori nuovi pezzi di storia della città, dall’antica Roma alle condotte ottocentesche.
Le novità? Una strada lastricata romana con canaletta fognaria all’altezza del l’incrocio con il Largo. Nella zona di piazza Yenne, poi, è stato rinvenuto un edificio monumentale di età romana repubblicana al quale si appoggia una struttura di epoca post imperiale. Forse un luogo sacro, spiegano gli esperti. I lavori, naturalmente, andranno avanti in direzione piazza Yenne. Il punto della Soprintendenza dei Beni culturali sui ritrovamenti nei cantieri di Stampace, un riepilogo delle ultime scoperte, è stato illustrato in una conferenza stampa in municipio alla presenza, fra gli altri, del sindaco Massimo Zedda e del soprintendente per i Beni culturali. “Stiamo cercando di non accavallare – ha detto Zedda – tutti gli interventi perché si tratta di lavori delicati. E per non creare troppi disagi ai cittadini”. Qualche garanzia per i cagliaritani. Il cocchio di Sant’Efisio – è stato spiegato questa mattina – potrà passare nel corso Vittorio Emanuele: entro il Primo maggio sarà nuovamente libera dai principali cantieri l’importante strada del centro storico, tradizionale punto di passaggio del Martire guerriero. “Stiamo facendo qualcosa di più impegnativo di un restyling – ha detto l’assessore comunale dei Lavori pubblici, Luisa Anna Marras – considerando sia i lavori sui sottoservizi, sia i reperti ritrovati che rendono indispensabile una costante collaborazione con la Soprintendenza”. Per quanto riguarda i reperti è in corso un progetto di valorizzazione della parte non coperta: c’è un piano che consentirà di realizzare un’importante area archeologica compatibile con la fruibilità di quel tratto del corso. Per il futuro della strada principale di Stampace tanti i progetti: il Comune pensa anche alla pedonalizzazione: “In questo caso – ha anticipato Zedda – andrebbe ripensato tutto il sistema di viabilità intorno alla zona”.
