Budelli, in bilico il trasferimento dell’isola all’Ente Parco La Maddalena

Il giudice di Tempio non ha approvato il piano di riparto tra i creditori per l’Isola di Budelli il cui possesso rimane in bilico, almeno sino al 17 maggio, data della prossima udienza di merito. Per allora occorrerà trovare una soluzione condivisa tra l’Ente Parco di La Maddalena, al quale il tribunale delle esecuzioni immobiliari di Tempio ha assegnato definitivamente l’isola, e il magnate neozelandese Michael Harte, che l’aveva acquistata per poco meno di 3 milioni di euro. In caso contrario si potrebbe nuovamente andare allo scontro giudiziario per impugnare il trasferimento della proprietà da Harte al Parco. Il legale di Harte, Raffaele Soddu, spiega che “il consiglio direttivo dell’Ente non ha ratificato la proposta di acquisto di Budelli da parte del presidente. Di conseguenza, senza questo passaggio, a nostro avviso il trasferimento al pubblico risulta nullo, cadono infatti i presupposti per darne corso”.

“Siamo dinanzi ad una situazione ridicola”, taglia corto invece il presidente dell’Ente Parco, Giuseppe Bonanno, che interviene dopo le dichiarazioni dell’avvocato del magnate neozelandese. “In questi giorni – spiega all’ANSA Bonanno, che ha da subito proposto l’acquisizione di Budelli nel patrimonio del Parco – il Consiglio direttivo dell’Ente ha adottato degli atti illegittimi e nulli, dichiarando di non ratificare l’acquisto dell’isola. Dopo questa decisione, lo scorso venerdì ho scritto al ministero dell’Ambiente chiedendo l’annullamento di questi atti. E’ evidente – sottolinea il presidente che adesso è in ‘guerra’ con il Consiglio – che con la sentenza del tribunale delle esecuzioni immobiliari dell’11 marzo scorso, Budelli è stata assegnata definitivamente all’Ente Parco, che ha tra l’altro già versato i soldi”.

In merito a quanto dichiarato dal legale di Harte Bonanno non ha dubbi: “il magnate neozelandese è uscito da qualsiasi partita una volta che ha rinunciato volontariamente all’acquisto”. Lo strappo tra il presidente e il consiglio risale all’11 aprile scorso, quando lo stesso Consiglio ha dichiarato di non voler procedere all’acquisizione. “Ma non c’era alcun atto da ratificare, questa interpretazione è falsa – replica Bonanno – Nel luglio del 2015 il Consiglio aveva ratificato tutti gli atti assunti dal presidente, compreso il diritto di prelazione su Budelli avanzato nel 2014”.

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