Bitti, l’allevatore ha un secondo lavoro: coltiva marijuana e custodisce un arsenale

Il pastore di Escalaplano aveva un secondo lavoro: coltivava marijuana a Bitti nel finto oliveto trasformato in piantagione illegale. Dopo settimane di appostanti gli agenti della Squadra mobile di Nuoro lo hanno beccato con le mani nel sacco: a finire in manette è stato Fabrizio Demontis, di 39 anni. L’uomo nell’ovile poco distante custodiva anche un piccolo arsenale.

Era mattina presto, quando i poliziotti hanno fatto irruzione in quel terreno da trentamila metri quadrati, in località Epilora. L’allevatore stava annaffiando le oltre mille piante di marijuana alte sino a due metri, pronte per essere tagliate. Ma da qualche giorno Demontis ne aveva messe a dimora altre cento, più piccole.

A coordinare l’operazione è stato il vicequestore Fabrizio Mustaro che oggi ha fatto scattare l’arresto. La piantagione era ben organizzata: quanto Demontis non era a Bitti, entrava in funzione un potente sistema di irrigazione, per non lasciare la marijuana all’asciutto.

Da una prima stima risulta che solo le piante grandi, una volta essiccate, avrebbero potuto fruttare 200mila euro. Poi gli agenti hanno perlustrato l’ovile accanto al terreno. E lì un’altra sorpresa: è stato trovato un fucile Winchester calibro 22, con matricola abrasa, ma anche cinque passamontagna sistemati dentro una valigetta, più alcune paia di guanti in lattice, un binocolo e 60 cartucce, sempre calibro 22. Insomma, tutto l’occorrente per una rapina.

Demontis, di certo, non era un nome nuovo per la polizia: era uscito dal carcere nel giugno 2012, dov’era finito per una doppia rapina. Intanto a Umbertide, in provincia di Perugia, dove si consumò l’assalto al Monte dei Paschi: in azione la banda di Raffaele Arzu che uccise anche un carabiniere. Ma l’allevatore di Escalaplano partecipò anche alla rapina al Banco di Sardegna di Sarroch, nel luglio del 2006.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share