E’ una storia di dolere di sette anni fa: era il 6 gennaio 2006 quando una donna di Cagliari, Giulia Aresti, allora di 32 anni, aveva dovuto partorire, con taglio cesareo, una bambina morta. La sua. Perché nella cuore della notte il cuoricino del feto si era fermato. La mamma non si è arresa. Mai. E adesso, dopo alcune richieste di archiviazione, spuntano tre indagati per omicidio colposo.
Sono stati notificati a due medici e un’ostetrica, i tre avvisi di garanzia per quel parto drammatico nella clinica Villa Elena di Cagliari. I nomi degli indagati sono il ginecologo Nicola Pirastu, il chirurgo Maurilio Pinna e l’ostetrica Paola Licia Contu, scrive L’Unione Sarda in edicola oggi. La contesa tra pm e gip ruotava intorno al fatto che la bambina morì nella pancia della mamma per un distacco della placenta. Ma il gip ritiene che nella struttura sanitaria non si fece il possibile per evitare l’epilogo.
Di certo, quella notte i ruoli erano precisi: Pinna e Contu erano di turno, mentre Pirastu era il ginecologo reperibile. Carlo Dessì, l’avvocato della donna, ritiene che se i medici avessero agito prima, operando la Aresti ai primi sintomi di malessere, la bambina si sarebbe salvata. Questa la posizione accolta dal gip.