Arzachena punta sul turismo culturale: progetto per il patrimonio nuragico

Non solo mare e Costa Smeralda: Arzachena strizza l’occhio al turismo culturale puntando alla valorizzazione del patrimonio archeologico realizzando un racconto multimediale dei ritrovamenti di epoca preistorica e nuragica finora portati alla luce in tutta la Gallura. Un obiettivo realizzabile grazie alla collaborazione stretta tra il Comune e le sedi di Roma e Firenze dell’Istituto di Scienze del patrimonio culturale del Cnr. “”Sarà uno strumento di narrazione in parte online in parte sui siti, per restituire una fotografia del territorio che tenga in considerazione non solo i beni culturali e paesaggistici ma anche le tradizioni enogastronomiche, la cultura popolare, nonché saperi, idee e usanze”, spiega il coordinatore scientifico del progetto, Augusto Palombini, archeologo e ricercatore del Cnr-Ispc.

I due siti di riferimento per tale attività di studio e sviluppo virtuale saranno la necropoli “Li Muri” e il nuraghe “La Prisgiona“, a pochi chilometri dal centro di Arzachena, due realtà diverse ma vicine geograficamente. Il primo, un cimitero neolitico fra le più antiche testimonianze della preistoria nel Mediterraneo, il secondo, un complesso e articolato complesso nuragico, dalle frequentazioni stratificate nel tempo. Il progetto è partito a luglio 2021 con una prima ricognizione del Cnr-Ispc ad Arzachena, con un ristretto team di lavoro che ha operato per la valorizzazione territoriale mediante gli strumenti della realtà virtuale e aumentata. In questa occasione sono stati effettuati i primi rilievi a “Li Muri” e a “La Prisgiona”, che hanno da subito restituito la magnificenza delle architetture nuragiche. A breve partiranno i lavori di rilievo e digitalizzazione, guidati sempre dalCnr-Ispc con una nuova missione di lavoro e un gruppo di archeologi, rilevatori, modellatori 3D, videomakers, storytellers, esperti di comunicazione e di ricostruzione del paesaggio antico, il cui obiettivo è illustrare al pubblico, attraverso le tecnologie più moderne, i fili che uniscono magnifico territorio della Gallura al suo passato.

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