Artigianato, l’allarme della Cna: “Il 2013 l’anno peggiore, chiuse oltre 1.300 aziende”

Il 2013 è stato per gli artigiani sardi l’anno peggiore dall’inizio della crisi. Si è infatti chiuso con una riduzione del numero di imprese artigiane attive di oltre 1.300 unità, la flessione più marcata dal 2009 (-3,3%). A lanciare il nuovo grido d’allarme è la Cna che in uno studio rileva come, dopo essere cresciuto in maniera esponenziale sino al 2008, quando in Sardegna erano censite 43 mila imprese artigiane (contro le circa 38 mila di oggi) pari al 29% del totale, il comparto artigiano sia da cinque anni vittima di un dramma economico.

In particolare alla fine del 2013 si sono contate rispetto al 2008 circa 4.600 imprese artigiane in meno (quasi l’8% dello stock del 2008). “Nessun’altra regione italiana ha vissuto negli ultimi anni una riduzione del numero di imprese artigiane così accentuata”, hanno dichiarato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario della Cna. La Sardegna è infatti al primo posto per calo percentuale (-7,7%) seguita da Abruzzo (-6,7%), Sicilia (-6,3%) e Umbria (-5,9%). Secondo la rilevazione della Cna, la congiuntura economica continua ad essere più sfavorevole nell’industria e per le imprese di costruzioni. Rispetto alla fine del 2012, infatti, si sono perse ancora oltre 280 imprese artigiane manifatturiere e oltre 670 imprese di costruzioni. Mentre rispetto al 2009 nel manifatturiero e nell’edilizia il calo è stato di oltre l’11%. In cinque anni un’impresa artigiana su 10, in due fra i settori principali dell’economia isolana, ha chiuso l’attività. Nel settore del legno la crisi ha addirittura comportato la chiusura di quasi il 20% delle imprese, mentre nei trasporti hanno interrotto l’attività il 14% degli artigiani.

“Sul piano dell’occupazione – hanno aggiunto i vertici dell’associazione – l’ultimo censimento dell’Istat attesta che le imprese artigiane impiegano oltre un quinto degli addetti e rappresentano circa il 30% del totale delle imprese attive con punte del 78% nel settore manifatturiero e del 75% nelle costruzioni. Per questo la congiuntura nel settore artigiano risulta, in Sardegna più che altrove, un elemento centrale nella definizione degli scenari economici regionali. Le difficoltà del comparto sono generalizzate in tutta la Sardegna, ma la situazione peggiore si registra nel Nuorese e in Ogliastra. Auspichiamo che la nuova Giunta regionale si renda conto di questa situazione drammatica e ricostruisca con celerità lo stato dell’arte riguardante tutte le risorse”.

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