Apertura discoteche, spunta un parere: “L’ha dato un esperto a nome degli altri”

“Il parere del Comitato tecnico-scientifico sardo c’è ed è favorevole”. Sono queste le prime indiscrezioni che si apprendono da fonti giudiziarie in Procura a Cagliari sull’inchiesta per epidemia colposa aperta dalla magistratura cittadina dopo la trasmissione Report sull’ordinanza del governatore Christian Solinas che l’11 agosto diede il via libera alla riapertura delle discoteche in Sardegna. Sul registro degli indagati, è bene ribadirlo, non è mai stato iscritto nessuno. Tantomeno il presidente della Regione.

Il giorno dopo il blitz della polizia in Regione per acquisire i documenti emergerebbe dunque che l’ordinanza numero 38 dell’11 agosto sarebbe arrivata dopo la mail favorevole di uno degli esperti che, però, avrebbe parlato anche a nome degli altri. Questo filtra dal palazzo di giusitizia. Resta il fatto che la situazione rimane confusa. Su un altro parere, quello del 6 agosto, il presidente Solinas ha detto al quotidiano La Repubblica che lui “non ne sapeva niente“. Non è tutto: nella stessa intervista il governatore dice che “il 6 agosto le discoteche sono rimaste aperte perché lo prevedeva il Dpcm”, ma non si tratta di una sintesi esatta. Come ricostruito da Sardinia Post, il decreto Conte prevedeva la chiusura. In Sardegna è successo che dal 1° all’11 agosto le discoteche sono rimaste aperte malgrado il Dpcm.

Visto che un parere c’è da parte di uno dei componente del Comitato tecnico-scientifico, non si spiega come mai Solinas, quella stessa notte dell’11 agosto, partecipò alla seduta del Consiglio regionale in cui venne votato l’ordine del giorno col quale parte dell’Assemblea dava il mandato alla Giunta di sentire il Comitato. Di cui fanno parte l’infettivologo Stefano Vella, il genetista Francesco Cucca, il virologo Pietro Cappuccinelli e l’epidemiologo Giovanni Sotgiu. Ma non si sa quale dei quattro abbia inviato la mail. E a questo punto nemmeno a chi.

Stando alle indiscrezioni raccolte dall‘Ansa, la parte dell’inchiesta per epidemia colposa si sgonfia. Ma le indagini proseguono serrate. Sono due, forse tre, le persone informate sui fatti che verranno s ntite nelle prossime ore dal pool di magistrati guidati dall’aggiunto Paolo De Angelis (ci sono poi i sostituti Daniele Caria, Guido Pani e Maria Virginia Boi). Ma i colloqui saranno programmati solo dopo che gli investigatori studieranno le carte acquisite ieri in Regione.

Con certezza verranno sentiti il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, il sardista Giovanni Satta, intervenuti alla trasmissione di rai Tre insieme al leghista Dario Giagoni. Cocciu e Satta hanno raccopntato di aver ricevuto pressioni sulla riapertura delle discoteche. Nel frattempo va avanti anche il lavoro della Procura di Tempio, competente per la Gallura, dove si trovano le discoteche chiamate in causa durante la trasmissione di Report: Just Cavalli, Billionaire e Phi beach. I magistrati di Tempio vogliono capire se esista un eventuale nesso di causalità tra apertura delle discoteche e diffusione dell’epidemia in Sardegna.

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