Negli ultimi due mesi sono stati accertati in provincia di Oristano tre nuovi casi di patologie collegate alla esposizione all’amianto e per altri due casi sono ancora in corso gli accertamenti sanitari. Il dato è stato reso noto dal presidente dell’Associazione regionale ex esposti amianto Gianpaolo Lilliu in una conferenza stampa convocata per illustrare i dati sul censimento degli edifici pubblici e privati con presenza di materiali contenenti amianto relativi a quattro frazioni del Comune di Oristano. Il lavoro porta a porta svolto da un team di giovani laureati beneficiari di un bando regionale per l’occupazione giovanile ha dato risultati preoccupanti.
Complessivamente fra Silì, Donigala-Rimedio, Massama e Nuraxinieddu sono stati censiti oltre 142 mila metri quadrati di amianto fra coperture di edifici pubblici e privati, pluviali, canne fumarie e cisterne che corrispondo a 30 metri quadrati di amianto per ognuno dei 4.747 abitanti delle quattro frazioni. Per smaltirli tutti servirebbero più di tre milioni e mezzo di euro che, però, non ci sono. La prossima fase del censimento scatterà il 7 aprile e riguarderà Oristano città, le borgate di San Quirico e Tiria e la frazione di Torregrande. La buona notizia è che il comune di Oristano ha approvato ieri i progetti per la bonifica del cantiere comunale, dell’ex mercato ortofrutticolo all’ingrosso, della scuola materna di via D’Annunzio e del palazzetto dello Sport di Sa Rodia. Complessivamente è prevista una spesa di quasi 400 mila euro. Intanto è approdata sul tavolo dell’assessore regionale dell’ambiente la richiesta di 14 Comuni costieri della provincia di Oristano che sollecitano il finanziamento della bonifica dei litorali dai residui e detriti di amianto rimasti fra la sabbia dopo le demolizioni dei casotti degli anni ’80 e ’90.