È attesa nel primo pomeriggio la sentenza del processo per l’alluvione di Villagrande del 6 dicembre 2004, in cui morirono Assunta Bidotti, di 64 anni, e la nipotina Francesca Longoni, di appena tre anni. A quasi 10 anni dai fatti, il processo che vede sul banco degli imputati a Lanusei cinque persone tra progettisti e consulenti del Nuorese e della provincia di Cagliari, sta per giungere al termine.
Il giudice monocratico Luca Ponzillo ha aggiornato l’udienza, iniziata stamattina alle 9.30 con la replica del pm Daniele Loi che il 13 giugno aveva chiesto complessivamente 12 anni per i cinque imputati e la controreplica dei difensori, alle 14.30. Una lunga camera di consiglio dunque, che dovrà decidere se il dirigente del Genio Civile Valentino Vento, i funzionari della Regione Ignazio Sau e Sergio Cocciu e i liberi professionisti Serafino Rubiu e Antonio Cabras, sono colpevoli di non aver impedito con le loro consulenze e i loro progetti che la furia dell’acqua arrecasse danni al paese e ai suoi abitanti. Il pm stamattina ha confermato le richieste: 4 anni per Valentino Vento e Ignazio Sau accusati di omicidio colposo plurimo e disastro plurimo; 1 anno e 10 mesi per Sergio Cocciu, 2 anni per Serafino Rubiu e 1 anno per Antonio Cabras, accusati tutti e tre di disastro colposo. Presenti stamattina in aula anche i genitori della piccola Francesca, morta nell’alluvione con la nonna. I difensori degli imputati hanno fatto leva sull’eccezionalità dell’evento, sulle condotte messe in essere da professionisti del passato e su problemi di natura edilizia che riguarderebbero scelte urbanistiche fatte dal Comune di Villagrande.