Alluvione Capoterra, tutti assolti. Anche l’ex sindaco Marongiu

Tutti assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste, gli otto imputati al processo per l’alluvione del 22 ottobre 2008 a Capoterra (Cagliari), che provocò la morte di quattro persone. Questa la sentenza letta questa mattina dai giudici del Tribunale di Cagliari. Tra gli imputati c’era anche l’ex sindaco della cittadina a 20 chilometri da Cagliari, Giorgio Marongiu, accusato di non aver preso provvedimenti idonei dopo l’allerta meteo, per il quale già il pm durante la requisitoria aveva richiesto l’assoluzione. L’accusa aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi per Giovanni Calvisi, presidente della cooperativa Poggio dei Pini, Antonio Deplano e Sergio Virgilio Cocciu, rispettivamente direttore e funzionario del Genio Civile, e l’assoluzione, invece, per gli altri cinque imputati.

Oltre all’ex primo cittadino di Capoterra, le altre persone oggi assolte sono gli ex capi compartimento regionali dell’Anas, Giorgio Carboni e Bruno Brunelletti – che erano stati indagati per omicidio colposo e inondazione colposa per la mancata demolizione di un ponte – Gian Battista Novella (funzionario Genio civile) e Sergio Carrus (Protezione civile). In quella tragica giornata di quasi nove anni fa morirono Speranza Sollai, annegata nella sua abitazione, Licia Zucca e suo genero Antonello Porcu, inghiottiti da una piena mentre viaggiavano in auto nei pressi di Poggio dei Pini, e Annarita Lepori, travolta dalla furia del Rio San Girolamo ormai fuori controllo. Delusione questa mattina nell’aula del tribunale delle parti civili e dei familiari delle vittime. “Chiedevo giustizia per mia madre”, ha detto la figlia di un’anziana inghiottita dalle acque. Esultano, invece, gli avvocati difensori.

Il legale del sindaco: “Stabilita la verità”

“Siamo felici per il sindaco Giorgio Marongiu che ha sopportato un’esperienza di quasi nove anni di processo. E siamo felici anche per noi perchè riteniamo di avere dato un contributo determinante per stabilire la verità”. Così l’avvocato Patrizio Rovelli commenta all’ANSA l’assoluzione con formula piena del suo assistito e degli altri sette imputati del processo per l’alluvione del 22 ottobre 2008 a Capoterra (Cagliari), che provocò la morte di quattro persone. “Non ci aspettiamo un ricorso da parte della Procura – spiega Rovelli – ma le persone offese avevano chiesto la condanna al risarcimento del danno e potrebbe essere che lo facciano. Quello che a noi interessa è che un tribunale a nome e per conto del popolo italiano – sottolinea il penalista – abbia detto che il sindaco di Capoterra ha fatto tutto il possibile, in una situazione assolutamente devastante come quella in occasione dell’alluvione del 22 ottobre 2008, per prestare soccorso ai suoi concittadini”. “Giorgio Marongiu – annuncia Rovelli – riprenderà l’attività politica, da democratico e da amministratore”.

Le parti civili: “Ricorreremo”

“Rispettiamo ovviamente la sentenza e attenderemo il deposito delle motivazioni con estrema curiosità per capire quale è stato il percorso logico e giuridico che ha fatto il tribunale per addivenire ad una sentenza di assoluzione. È evidente che ricorreremo in appello, seppure ai soli effetti civili, salvo che non lo faccia anche la Procura della Repubblica”. Lo dice all’ANSA l’avvocato di parte civile Mario Maffei, commentando l’esito del processo per l’alluvione di Capoterra nel 2008. “È chiaro che siamo fortemente rammaricati e delusi da questa pronuncia perché disattende totalmente la prospettazione sia della pubblica accusa che della parte civile – spiega il legale – ma anche la riconducibilità alle ipotesi di reato che venivano contestate nei fatti secondo lo svolgimento accertato durante il dibattimento. Fermo restando che un avvocato non gioisce mai di fronte ad una sentenza di condanna, è però legittimo manifestare la propria insoddisfazione rispetto ad una sentenza che in realtà non ha individuato le responsabilità che noi ritenevamo ci fossero in questa vicenda”. Secondo l’avvocato, quei fatti non possono essere “ascritti all’eccezionalità di un evento atmosferico, posto che certamente si trattava di un evento straordinario i cui effetti catastrofici si potevano tranquillamente fronteggiare, evitando la perdita di quelle vite umane, attraverso l’adozione di tutte quelle norme di cautela che erano previste ed erano imposte ai diversi soggetti”. Maffei, che ha sentito i suoi assistiti, riferisce che, “ovviamente, sono fortemente delusi perchè hanno visto frustrata una loro aspettativa di giustizia che a nostro avviso, invece, meritava di trovare accoglimento in questa pronuncia: quindi è fortissima la delusione rispetto all’esito”.

Foto Roberto Pili

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