Alluvione 2013, 38 rinvii a giudizio per l’esondazione della diga di Torpè

Trentotto rinvii a giudizio per  l’esondazione della diga di Torpè durante la tragica alluvione che il 18 novembre 2013 provocò morti e devastazione in mezza Sardegna. Lo ha deciso il Gup del tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella, accogliendo la richiesta del Pm Andrea Vacca. Gli imputati compariranno davanti ai giudici barbaricini il 5 aprile prossimo e dovranno rispondere di omicidio e disastro colposo. Alla sbarra amministratori locali, tecnici e dirigenti della Provincia di Nuoro – tra cui l’ex presidente e consigliere regionale del Pd Roberto Deriu – dell’Ente Foreste e del Corpo Forestale. Il gup ha rigettato l’istanza dei difensori di unificare l’inchiesta sull’esondazione della diga, in cui morì una pensionata di 90 anni, con quella legata al crollo del ponte di Oloè, sulla provinciale Oliena-Dorgali, dove perse la vita il poliziotto Luca Tanzi.

Per questo secondo troncone, il Gup Giuseppe Pintori si dovrà pronunciare il 27 gennaio nei confronti di altri 34 indagati. Alcuni amministratori e dirigenti sono indagati in entrambe le inchieste.  Tra questi Roberto Deriu, in qualità di ex presidente della Provincia di Nuoro, Carlo Masnata, ex direttore generale del Corpo Forestale, Gavino Diana, all’epoca comandante provinciale del Corpo Forestale, gli ex assessori provinciali Franco Corosu e Paolo Porcu, il responsabile della Protezione civile Paolo Marras, i dirigenti provinciali Antonio Gaddeo, Mario Viola, Giovanni Deiana, Giovanni Pirisi, Maria Lucia Fraghì e Sebastiano Bussalai.

 

 

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