“I campioni riscontrati positivi alla trichinella sono stati prelevati dal muscolo della guancia degli animali abbattuti”. Lo ha spiegato il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, Alberto Laddomada, che è anche responsabile dell’Unità di progetto della Regione per la lotta alla Peste suina africana. La positività è stata riscontrata in modo diffuso su 112 campioni di 268 animali abbattuti martedì 9 gennaio in agro di Orgosolo. “Si tratta – ha aggiunto – di maiali allevati allo stato brado, in modo illegale e dei quali non si conosce la proprietà”.
Nessun allarmismo, ha precisato, ma “dobbiamo dire che la carne proveniente da questi maiali può risultare pericolosa per l’uomo”. “Le attività di abbattimento portate avanti dall’Unità di progetto della peste suina africana, 1100 dall’inizio di dicembre – ha ricordato – potrebbero aver indotto molti allevatori a macellare clandestinamente i propri maiali illegali, di conseguenza in questo momento potrebbero esserci delle carni di animali infette non solo da Psa ma anche di trichinella, questo può essere un rischio per le popolazioni di quelle zone, d’altra parte in passato si sono già verificati dei casi simili”. Consigli per i consumatori di quelle zone? “Non mangiare carni che non siano sottoposte ad adeguati controlli veterinari previsti dalla legge”. Quanto ai sintomi, ha spiegato invece l’infettivologo dell’Università di Sassari, il prof. Sergio Babudieri, “la trichina si presenta nell’uomo con febbre, ittero, dolori muscolari, gonfiore e si diffonde molto rapidamente”.