L’accusa aveva chiesto undici anni di reclusione, ritenendo i casi di abuso sessuale contestati separati, poiché avvenuti a distanza di vari mesi l’uno dall’altro. Ma alla fine il giudice ha ritenuto i reati in continuazione, condannando a sei anni di reclusione S.P., 32 anni, catechista dell’oratorio dei Salesiani di Selargius. Il Tribunale ha anche riconosciuto all’imputato un parziale vizio di mente. A pronunciare la sentenza è stato il Gup Giuseppe Pintori, che ha dunque solo in parte accolto le pesantissime richieste di condanna del pm Rita Cariello. Al termine della requisitoria, il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta che, un anno fa, avevano portato all’arresto del catechista cagliaritano, aveva sollecitato una pena severissima: undici anni di reclusione.
Questo perché oltre al bambino che il trentenne avrebbe cercato di adescare nell’aprile dello scorso anno, prima che scattassero le manette, durante l’indagine il pm e gli uomini della squadra mobile hanno portato alla luce anche un secondo episodio precedente: una presunta violenza su un altro ragazzino. Comparso davanti al Gup Pintori per essere processato con rito abbreviato, il trentenne è stato ritenuto colpevole, ma i due reati sono stati unificati col vincolo della continuazione, facendo così scendere la condanna rispetto a quanto chiesto dall’accusa. Dovrà scontare sei anni, ma essendo un giudizio di primo grado dopo le motivazioni della sentenza potrà presentare ricorso in appello.