Il report-denuncia l’ha firmato un dirigente di Abbanoa, Francesco Bullitta, l’ingegnere alla guida della struttura Gap (Gestione attiva delle perdite idriche). Il professionista dipendente della società l’ha scritto con chiarezza: “L’azienda non ha una politica di gestione attiva delle perdite. L’istituzione del progetto Gap e della struttura omonima non ha il supporto necessario per raggiungere alcuno degli obiettivi del piano di ristrutturazione. I risultati di conto economico 2012 e del primo semestre 2013 resi disponibili, relativi all’acquisto di acqua grezza e costi energetici, mostrano un preoccupante peggioramento della situazione”.
Il documento di Bullitta è datata agosto 2013. Nel frattempo la Regione ha garantito il salvataggio della società con una ricapitalizzazione da 148 milioni di euro a fronte di un debito che è pari a 828 milioni. Ma per l’ingegnere si tratta di una mossa inutile, scrive La Nuova Sardegna oggi in edicola. Il ragionamento dell’ingegnere è questo: Abbanoa continua a spendere per riparare le condotte, ma i lavori, che pure sono costosi, si stanno rivelando inutili.
Bullitta è stato chiarissimo: “Se l’azienda intende perseguire obiettivi di riduzione dei costi e delle perdite idriche, deve radicalmente cambiare l’approccio seguito finora. Bisogna decentrare le decisioni e garantire una maggiore tempestività nelle manutenzioni. Serve lasciare ai responsabili territoriali, con adeguata competenza tecnico-idraulica, la possibilità di gestire in autonomia un budget delle dispersioni”.
Quindi la conclusione: “Tutto ciò non può essere sufficiente se, accanto alle conoscenze tecnico-idrauliche, sfuggono costantemente le informazioni economiche e l’impatto che ogni azione gestionale e infrastrutturale produce sui conti aziendali”-
