Quattro primari dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia in prima linea assieme al sindaco Settimo Nizzi per lanciare l’allarme: nella città gallurese è emergenza sanità. Il messaggio è rivolto principalmente alla Regione , là dove si decide il futuro del nuovo sistema sanitario dell’Isola. “Non è pensabile – ha affermato il sindaco di Olbia nel corso di una conferenza stampa – che manchino ancora specialità come urologia, dermatologia, neonatologia, oculistica e otorinolaringoiatria. Senza contare la carenza di personale, medico e infermieristico, che costringe i pazienti a liste d’attesa insostenibili e ad autentiche migrazioni verso altre città. Abbiamo un solo fisioterapista in tutto l’ospedale”. La paura è che la prossima apertura della struttura privata Mater Olbia possa essere una scusa per impedire la nascita dei nuovi, indispensabili reparti nell’ospedale pubblico San Giovanni Paolo II . Settimo Nizzi ha già chiesto un incontro al nuovo manager della locale Asl, Pierpaolo Pani al quale verranno chiesti interventi urgenti nel momento della riorganizzazione dei servizi. “Non vorremmo – ha detto Nizzi – che, nelle more dell’apertura del Mater Olbia, si pensi di soprassedere rispetto a un’emergenza cronica che riguarda la nostra città, alle prese con un servizio sanitario da sempre sottodimensionato, nonostante qui arrivino ogni anno milioni di persone”. Timori confermati dal team di primari che ha partecipato alla conferenza stampa nella sala giunta del palazzo municipale: Luigi Presenti del reparto di Chirurgia, Franco Pala, di Rianimazione, Giuseppe Mela di Ortopedia e Antonio Rubattu del reparto Ostetricia che ha affermato: “A Olbia abbiamo di gran lunga il più alto indice di natalità della Sardegna eppure manca il reparto di neononatogia”.
Co. Bo.