A Cagliari il festival dell’Architettura. Nuove idee per luoghi da riqualificare

A Cagliari il festival dell’Architettura 2020. L’Università si è aggiudicata il finanziamento dal ministero per i Beni e le attività culturali per la realizzazione di un festival dell’architettura. L’Ateneo è infatti tra i sette vincitori del bando promosso dal Mibact con il progetto – coordinato da Paolo Sanjust – “I confini del cambiamento. Cagliari tra terra e acqua. Architettura e luoghi sensibili”.

L’evento si svolgerà nel capoluogo sardo dall’8 al 17 maggio 2020 in diversi luoghi lungo la linea della costa: da Tiscali all’ex ospedale marino del Poetto, dall’ex aeroporto militare, al porto, su Siccu, il padiglione Nervi, l’ex Lazzaretto, e soprattutto Sa Manifattura, principale polo di riferimento del festival. Per dieci giorni ospiteranno performance, dibattiti, installazioni, visite guidate, laboratori, conferenze di architetti di fama internazionale e workshop.

“La città di Cagliari, accesso privilegiato all’isola di Sardegna dal mar Mediterraneo – si legge nel progetto – si confronta quotidianamente con le acque che la circondano e con gli ecosistemi naturali ed economici che entrano in relazione con mare, stagni e lagune. La linea di costa rappresenta uno dei suoi confini, che i cambiamenti climatici contribuiscono a modificare a causa dall’utilizzo irresponsabile delle risorse del pianeta. Cambieranno i modi d’uso delle sue aree costiere, interfaccia tra terra e mare, polarità di attrazione tra ruralità e urbanità, porti di approdi e partenze, luoghi di produzione e di industrie, di fragilità ambientale e flussi turistici e migratori. Lungo questi confini, in cui il paesaggio è il prodotto delle relazioni tra natura e comunità, la proposta di progetto vuole focalizzare la propria attenzione, puntando i riflettori sulla linea di costa, con le sue emergenze e le aree da riqualificare attraverso un approccio partecipativo”.

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