Quel filo che lega la Sardegna al Papa venuto dalla fine del mondo

Un prodigio incredibile lega la città di Cagliari alla lontanissima Buenos Aires che ha dato i natali a Papa Francesco I: è la Madonna di Bonaria, venerata con la stessa devozione in Sardegna e nella capitale argentina. E se Buenos Aires oggi è in festa, esultano allo stesso modo i cagliaritani devoti alla “Celeste Regina”: secondo la leggenda proprio dal colle di Bonaria partirono i marinai che nel Cinquecento posero le fondamenta della metropoli sudamericana.

Per conoscere il prodigio occorre tornare indietro di settecento anni: nel 1370 una misteriosa cassa di legno arrivò per mare dalla Spagna nel Golfo degli Angeli, come fosse guidata da uno spirito divino. L’evento attirò in porto tanti curiosi, ma la cassa era pesantissima e nessuno riusciva a sollevarla fino a riva, finché un bambino che fino a quel momento era muto parlò miracolosamente e suggerì di chiamare i padri mercedari che stavano nel convento vicino. I mercedari accorsero, sollevarono la cassa senza fatica e la trasportarono nella loro chiesa dove venne aperta: dentro, una scultura in legno della Madonna che reggeva con un braccio Gesù, con l’altro un cero con la fiamma straordinariamente ancora accesa. Da allora il simulacro è esposto nella chiesa-santuario di Nostra Signora della Mercede o Bonaria, sul colle di calcare bianco che si affaccia sul Golfo.

A questo miracolo è strettamente legata la leggenda di un gruppo di marinai isolani che sfuggirono a una tempesta grazie al voto per la Madonna di Bonaria: approdati in un paese lontano del Sud America, qui fondarono la capitale argentina. Per sigillare ulteriormente il profondo legame spirituale tra le due città, nel 1970 i Bonaerenses hanno ricevuto in dono una statua che riproduce fedelmente quella cagliaritano, in marmo bianco e alto due metri, che oggi svetta su un molo del porto argentino.

A prescindere dalla fondatezza storica di questi racconti, non si discute che nell’isola la Madonna di Bonaria sia oggetto di un culto speciale: basterebbe solo entrare nella sagrestia della basilica e osservare il prezioso tesoro di ex voto in argento per capire quanti fedeli dedicano a lei le loro preghiere.

Cagliari e Buenos Aires si sentono ancora più legate oggi: entrambe città di mare, marinai e migranti, con una devozione profonda per un medesimo culto mariano. E c’è già chi spera in una visita del nuovo Pontefice in terra sarda come padre Giovannino Tolu, parroco di Bonaria: “Mi auguro che Sua Santità il Papa Francesco appena possibile venga al Santuario della Madonna che Egli conosce e prega. Speriamo che, sulla scia dei suoi ultimi predecessori, voglia venire a pregare con noi e a implorare la materna benedizione di Maria, Madre della Chiesa, ricordando le parole di Paolo VI: non si può essere cristiani se non si è mariani”. E riguardo al legame tra il capoluogo sardo e la città argentina: “Per me, sardo, è emozionante sapere di avere in comune la devozione a Nostra Signora di Bonaria. La città di Buenos Aires è stata fondata da uomini di mare, devoti della Regina dei Sardi, che l’hanno portata oltre l’oceano, loro punto di riferimento nelle tempeste del mare e della vita. Questa è una notizia storica. Alcuni anni fa, quando Buenos Aires festeggiava i suoi 450 di fondazione, il governo argentino invitò ufficialmente la città di Cagliari alle celebrazioni: la nostra città fu degnamente rappresentata da Sua Eccellenza monsignor  Piergiuliano Tiddia, che allora era Vescovo Ausiliare di Cagliari”.

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