Solidarietà istituzionale e bipartisan al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo destinatario di minacce, di una testa di capretto mozzata e cartucce. “È un atto che non può essere derubricato a bravata di un fesso – aggiunge il deputato Francesco Sanna – Forse qualche odiatore seriale ha deciso di passare da un profilo facebook alle vie di fatto, dalla offesa alla minaccia”. “Ferma e dura condanna” viene espressa anche dal deputato Pd, Emanuele Cani secondo il quale “la politica non può mai trascendere. Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine perché con le loro indagini possano arrivare a individuare al più presto i responsabili di questo gesto”.
Solidarietà e vicinanza anche dalla sindaca di Carbonia Paola Massidda (M5S): “un atto che colpisce non tanto per la sua efficacia minacciosa, quanto per la sua vigliaccheria e meschinità. Purtroppo, negli ultimi tempi, diversi amministratori locali, che fanno perbene il loro lavoro, risultano costantemente sotto attacco, basti pensare a quanto accaduto recentemente a Dorgali e a Pula”. “Il vile atto intimidatorio che ha colpito il sindaco di Iglesias è l’ennesimo episodio di violenza a danno degli amministratori che tutti i giorni sono in trincea per lavorare per il bene della loro comunità”. Così il segretario Giuseppe Luigi Cucca, mentre il segretario dei dem nel Sulcis, Daniele Reginali, condannando il gesto, auspica “una rapida risoluzione delle indagini con l’individuazione dei responsabili”. “Un atto ignobile, certamente figlio della strategia dell’offesa seriale e all’istigazione all’odio nei Social che a lungo andare riesce a trovare qualcuno disponibile a passare alle vie di fatto”, osserva il segretario della Cgil del Sulcis, Roberto Puddu. Sull’episodio interviene anche il sindaco di Avola (Siracusa) Luca Cannata: non possiamo sottovalutare questo episodio, è molto triste constatare la condizione precaria di chi ricopre ruoli istituzionali, sempre nel mirino della delinquenza, io so bene cosa significa essendo stato vittima di un episodio simile solo poche settimane fa”.
