Le riforme e i lavoratori, Cisl Fp: “Coinvolti 40mila dipendenti. Più confronto”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta della Cisl Funzione pubblica, firmata dal segretario generale Davide Paderi. Ecco il testo integrale. 

Sono quarantamila i lavoratori interessati alle due riforme che giungeranno presto in aula; quella delle autonomie
locali e quella della sanità. Trentaseimila sono di ruolo e quattromila sono precari.
La Cisl Fp ritiene che il dibattito sviluppato questi mesi e le due proposte finali abbiano sottovalutato l’impatto
delle riforme sul lavoro e la risorsa umana. Ha prevalso la logica geopolitica e di assetto.
Nella riforma delle autonomie locali vi è stato un buon confronto con l’assessore Erriu, con un netto miglioramento
delle previsioni nazionali della Del Rio, ma permangono alcune problematiche da definire nella norma e nei decreti
attuativi previsti, per la salvaguardia funzionale e giuridica dei lavoratori coinvolti. Il nuovo assetto organizzativo richiede un grande sforzo di mediazione e attenzione a tutte le dinamiche.
Un grande punto interrogativo è quello dei precari del sistema delle autonomie sarde; situazioni molto complicate in varie realtà, che richiedono un intervento dei parlamentari sardi, anche solo per ottenere le proroghe dei contratti in essere.
Rispetto alla riforma della sanità, cioè della rete ospedaliera, la situazione è assai peggiore, sia sotto il profilo del
confronto che sui contenuti della riforma, blindata da Pigliaru nella recente convention alla Fiera di Cagliari. Si parla
di assetti e geopolitica è davvero poco di servizi e garanzia di standard per ogni territorio dell’Isola. Con la riforma
della rete ospedaliera si condannano alcuni territori al deserto dei servizi. Il problema non sono il numero delle Asl ma la sostanza del presidio sanitario e sociale che rimane su ogni territorio. Inoltre quella della fiera è stata una
convention anomala, senza la presenza dei rappresentanti dei 24.000 lavoratori del comparto più i tremila precari. Un errore grossolano e in contrasto con le esperienze di riforme virtuose e condivise, Toscana e Veneto, fatte con il forte contributo del sindacato. Sulle due riforme è pertanto urgente un confronto con le Commissioni, per verificare
la sintesi finale su quella delle autonomie locali e per raddrizzare una serie di negatività su quella della rete
ospedaliera, che Arru e Pigliaru hanno presentato, senza dare spazio ai rappresentati dei lavoratori.
Una mancanza di rispetto che la Cisl Fp vuole richiamare, perché il Consiglio ponga rimedio al grave errore, con un
confronto necessario e urgente.

 

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