La lettera: “Quanto scritto su Mauro Pili io lo sostenevo nei confronti di Soru”

Da un lettore, Giuseppe Del Prete, riceviamo e volentieri pubblichiamo una mail indirizzata al direttore Guido Paglia, che altrettanto volentieri risponde.

Gentile Direttore,

non concordo coi toni del suo articolo su Mauro Pili (leggi qui). Oltretutto in un giornale, forse bisognerebbe essere più imparziali. Pili avrà sbagliato in passato, ma ora sembra redento e mosso da vero interesse per la Sardegna.  Ricordo che quando venne fuori Soru io dissi le stesse cose che ora, Direttore, lei dice per Pili: cosa hanno fatto di male i sardi per meritarsi uno come Renato Soru, pernicioso più di una locusta o di un rospo dei canneti?.

Io però non faccio il giornalista. E Soru sì che ha potuto fare liberamente il presidente della Regione, circondandosi di persone come il professor Gessa che ha fatto una battaglia contro le case vicino al mare, salvo averne una proprio nella bellissima spiaggia di Geremeas, e i nostri grandi giornalisti non se ne sono stranamente accorti. E allora suggerisco solo un più di equilibrio.

Giuseppe Del Prete

***

Caro Del Prete,
chi semina vento, raccoglie tempesta. Vada a rileggersi i toni usati da Pili e sostenitori nei confronti del nostro editore, Vincenzo Onorato, di Sardinia Post, del suo direttore e della redazione. Riuscirà così a comprendere meglio che -come direbbe Andreotti se ancora fosse vivo- “un po’ se l’è’ cercata…”. E se la disturba Andreotti, le cito allora il pensiero del “Presidente più amato dagli italiani”, Sandro Pertini: “a brigante, brigante e mezzo”.

Se lei segue regolarmente le cronache del nostro giornale, noterà che l’equilibrio (anche politico) nell’informazione, non ci fa certo difetto. Ma agli insulti e alle critiche preconcette, ci consenta di far ricorso alla vecchia regola giornalistica: “i fatti separati dalle opinioni”. Un cordiale saluto,

Guido Paglia

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