Espulsioni Psd’Az, Gervasi: “Solinas scambia la democrazia con la dittatura della maggioranza”

Da Alessandro Gervasi, più volte vicesegretario del Psd’Az (con Giorgio Ladu, Giancarlo Acciaro e Cecilia Contu), riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento intitolato dall’autore ‘La Segreteria nazionale P.S.d’Az. ignora che la democrazia non è la dittatura della maggioranza’. La riflessione prende spunto dallo scontro in atto nel partito dopo che ieri il leader nonché senatore Christian Solinas ha deciso l’espulsione del consigliere regionale Angelo Carta, reo di aver criticato l’alleato Matteo Salvini sul caso Aquarius.

Non basta citare Camillo Bellieni, Simon Mossa o Mario Melis: bisogna avere anche il coraggio di analizzare la storia per individuare tutte le possibili criticità e i benefici per andare avanti e migliorare. Ma questo significa anche avere una linea politica chiara e indiscutibile, condivisa e approvata dagli organismi Statutari, cosa che al Segretario Senatore manca.

La buona favella può incantare molte persone , ma non i sardisti che alle spalle hanno più di trent’anni di militanza attiva e che hanno rivestito incarichi di primo piano. Soprattutto non è possibile che la massima carica, ogni volta che si manifesta l’occasione di tribuna, dica tutto e il contrario di tutto. Che non rispetti neppure le promesse che rende, pubblicamente, nei diversi Consigli Nazionali.

Certo un Partito ingessato a lui fa comodo, così come gli fa comodo una dirigenza prona e incapace di qualunque rigurgito d’idee. Talmente afona e priva di azione politica che interviene difficilmente – anzi mai – affidando al Segretario ogni possibile presa di posizione. La questione politica è sempre di merito e ancora di più se si fa riferimento alla integrazione del rappresentante P.S.d’AZ. nella lista della Lega alle ultime politiche. Oltre che di metodo perché il Segretario, e la sua maggioranza congressuale, dopo le diverse interlocuzioni con i partiti italiani ha descritto con dovizia di particolari l’incontro col Pd e con Forza Italia, i contatti con la Lega, facendo capire che era ancora tutto in ballo, in quanto la chiusura dell’alleanza dipendeva – conditio sine qua non – dall’accettazione delle nostre opzioni.

E fin lì andava tutto bene, salvo l’aver escluso a priori, e senza ragione, ogni contatto con i movimenti sardisti e indipendentisti. Nonostante lui e la sua maggioranza si siano riempiti la bocca di irriducibili intendimenti verso la costruzione di un inevitabile fronte autonomista e indipendentista. È stato questo il suo tallone d’Achille, la sua defaillance. E per la immotivata paura di affrontare il serio problema politico delle alleanze e della partecipazione alle elezioni, ha preferito il colpo di mano tollerando una votazione, mal narrata e mal descritta, che gli ha dato poteri monarchici e assoluti rispetto alla scelta dell’alleanza. Senza contro prova della votazione e quasi alla spicciolata, tutto in modo innaturale nonostante le proteste.

Perché da tutto l’andamento dell’ultimo Consiglio Nazionali, sembrava scontato per tutti che ci rivedesse ad horas per stabilire quale decisione prendere. Ed invece è avvenuto il contrario di quanto ci si aspettava, salvo prendere atto della grande debolezza politica della maggioranza che ha eletto Cristian Solinas, costretta per esistere a farsi fagocitare dalla Lega. Per non parlare della negazione della tanto amata Coalizione civica e sardista e del tradimento palese rispetto alle dichiarazioni conclusive del Congresso in tema di alleanze. Ed ora nonostante l’azzeramento degli organismi di Partito, commissariati ab illo tempore, la soppressione di qualsiasi possibilità di confronto e di discussione , si assiste alla politica indecorosa e antidemocratica delle espulsioni.

In particolare dell’onorevole Angelo Carta rappresentante eletto del P.s.d’Az. in Consiglio Regionale, e non acquisito o cooptato da altre formazioni, come tanti ultimi arrivati . Ancora una volta peccato per il Partito, per il dibattito e per il confronto, e per quello di nuovo che poteva nascere. Ma la democrazia è democrazia, e il Sardismo è sempre stato Libertà a qualunque costo . Tutto l’opposto di chi pratica la censura , commissaria gli organismi ed espelle chi esprime una critica o dissente dalla linea ufficiale. Anch’io, come Angelo Carta ed altri Sardisti, affermo che Salvini non è il mio leader e tanto meno condivido un’alleanza, non approvata in Consiglio Nazionale, con un Partito Italiano.

Alessandro Gervasi
ex Vice Segretario Nazionale P.S,d’AZ e attuale Consigliere Nazionale

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