regione

Caso Solina: il giudice lo condanna, la Cisl lo assolve

Dal coordinatore regionale della Cisl Funzione pubblica riceviamo e pubblichiamo.

In data 1 giugno 2013 sul sito di Sardinia post è stato pubblicato un articolo a firma di Pablo Sole che in riferimento alla nomina del Dott. Gerolamo Solina a direttore generale all’Assessorato Enti locali esprime pareri e affermazioni quanto meno discutibili nei suoi confronti.

Riteniamo doveroso invece esprimere la nostra solidarietà al Dott. Solina e sottoscrivere viceversa quanto affermato dall’assessore Nicolò Rassu “…Solina ha una pluriennale e qualificata esperienza professionale quale dirigente della pubblica amministrazione nonché il possesso di elevate capacità organizzative e gestionali…” e questo vale anche per gli altri dirigenti chiamati in causa, almeno per il grado di conoscenza diretta che ne abbiamo noi.

Riteniamo che proprio queste capacità, probabilmente, nel 2005 ne decretarono la cacciata dalla Direzione Generale dell’Ersat (con il solo SINDER CISL che prese le distanze dal provvedimento in tempi non sospetti) perché non avrebbe avvallato (o forse non si sarebbe reso complice) della pessima riforma delle Agenzie voluta dalla solita giunta Soru e dai soliti soriani, che scorporò l’ERSAT in due nuove agenzie (Argea, Laore) e nominando un commissario straordinario, il prof. Benedetto Meloni. In questo modo si è decretato il disastro organizzativo che purtroppo permane tuttora con evidentissimi danni economici per le casse regionali (aumento dei centri di spesa, aumento del numero di dirigenti, complicazioni organizzative, aumento della burocrazia, mortificazioni delle professionalità, ecc…).

Chi era all’interno dell’Ersat non ha visto nessuna inerzia nella gestione della direzione generale o gravi irregolarità che giustificassero il “benservito al Direttore Generale”. Anche la grave irregolarità segnalata dall’articolo che contestava una somma che doveva essere attribuita all’Ersat e non ad un’altra società di proprietà per il 99,9% dello stesso ente agricolo appare ben poca cosa: sarebbe interessante sapere se gli amministratori della SBS subentrati al dr. Solina (vi evitiamo l’identikit, ma è facile intuirne la provenienza) abbiano poi versato nelle casse dell’Agenzia LAORE gli emolumenti percepiti.

La sensazione che si è avuta invece era proprio di evidente operazione di spoil-system per effetto della nuova giunta come contestato a suo tempo dal Solina.

Cordiali saluti,
il Coordinatore Regionale

Massimo Rocchitta

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Il coordinatore regionale della Funzione pubblica Cisl ha sbagliato tempi e indirizzo: la nota (qui l’originale) andava indirizzata al giudice del tribunale del lavoro almeno un anno fa, quando il dirigente è stato condannato. Tuttavia, è presumibile che nulla sarebbe cambiato, posto che un giudice, per il momento, in Italia si pronuncia sulla base della legge e non delle opinioni del coordinatore -seppur regionale – di un sindacato.  E d’altronde lo stesso giudice nella sentenza (che pure Sardinia Post ha messo a disposizione dei lettori e della Cisl Funzione pubblica) smentisce in toto la difesa d’ufficio tardiva firmata dal coordinatore regionale. Nell’articolo nessun parere – come esordisce il sindacalista Cisl – semplicemente la cronaca dei fatti. 

Lascia sconcertati il fatto che l’emerito esponente di un sindacato nazionale ritenga “ben poca cosa” il mancato rispetto delle norme, sulla scorta del “così fan tutti”.

Niente di strano, invero, quando la lode si estende pure agli “altri dirigenti chiamati in causa”. Per la cronaca, gli “altri dirigenti” sono Antonio Monni (dg Laore), Ada Lai (Capo di Gabinetto del presidente Cappellacci) e Francesco Baule (Commissario della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe), tutti condannati per danno erariale. Significa che hanno arrecato un danno alle tasche dei cittadini, per intendersi. Il coordinatore regionale della Cisl Funzione pubblica, giustificando le lodi,  precisa: “[…] almeno per il grado di conoscenza diretta che ne abbiamo noi”. Li conoscono meglio i giudici, dia retta.  

Pablo Sole

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