Wwf, 10 obiettivi per l’ambiente in Sardegna: dalla biodiversità alle bonifiche fino al no al carbone

Una legge regionale sulla biodiversità che contenga misure di tutela di flora e la fauna;  10 progetti di conservazione sulla flora e la fauna minacciata sia a terra che a mare (tra cui specie vegetali endemiche. E non solo: sono dieci i punti/obiettivi presentati oggi dal Wwf a Cagliari, nei quali l’associazione dichiara di impegnarsi nei prossimi cinque anni in Sardegna con un vero e proprio manifesto per l’ambiente nell’Isola. Il documento si intitola ‘Sardegna capace di futuro’ e tra le aree di azione – con obiettivi prioritari, concreti e misurabili – individua biodiversità, 30 per cento di suolo protetto e gestito, clima, suolo ed energia.

All’incontro, oltre al presidente del Wwf Italia, Luciano Di Tizio, e al coordinatore Wwf in Sardegna, Antonio Canu, hanno preso parte Donatella Spano (Università di Sassari – Cmcc), Antonio Pusceddu (Università di Cagliari – presidente Società italiana di ecologia), Alessio Satta (direttore programma Wwf Mediterraneo); Donatella Bianchi, giornalista; Gianluigi Bacchetta (Università di Cagliari, presidente di Genmeda e Comitato scientifico Wwf Sardegna); Ugo Bressanello (presidente della Fondazione Domus De Luna) ; Elisabetta Falchi, imprenditrice (Azienda agricola Falchi); Antonio Casula (direttore Forestas); Piera Pala, presidente Medsea; Fiorenzo Caterini, antropologo e scrittore. All’evento hanno preso parte anche i candidati alle prossime elezioni Regionali, Renato Soru e Alessandra Todde, intervistati nel pomeriggio.

Gli altri punti del manifesto prevedono la valorizzazione del volontariato a supporto delle attività di monitoraggio e tutela (campi antibracconaggio, censimenti, vigilanza); l’istituzione dei 6 parchi regionali previsti dalla legge regionale 31/ 89 e delle Aree marine protette (leggi 979/82 e 394/91); la definizione del Parco nazionale del Gennargentu e del Parco Internazionale delle Bocche di Bonifacio; l’organizzazione di un evento regionale in previsione della seconda conferenza sulle Aree protette in Sardegna; la chiusura delle due centrali a carbone ancora attive sul territorio regionale; la bonifica delle due aree Sin Sulcis-Iglesiente-Guspinese e Porto Torres;un dossier sul consumo di suolo e sui processi di desertificazione e, almeno, un piano di adattamento; infine la promozione degli Stati generali sull’ambiente in Sardegna.

“Alcune campagne dedicate all’Isola hanno fatto la storia dell’associazione – ha detto il presidente -. Da quelle sulle specie a rischio come la foca monaca, gli avvoltoi, a quella per l’istituzione del Parco nazionale del Gennargentu. Per il cervo sardo, all’epoca prossimo all’estinzione, nel 1985 il Wwf con una grande campagna riuscì ad acquistare l’Oasi di Monte Arcosu. Oggi la sottospecie è fuori pericolo. Recente è invece la collaborazione con la famiglia proprietaria dei terreni che costituiscono l’Oasi di Scivu ad Arbus. Oggi siamo qui per rilanciare la nostra presenza sull’Isola, vero scrigno di biodiversità, con 2.700 specie vegetali autoctone e circa 370 specie di vertebrati”.

“Sardegna capace di futuro – ha detto il coordinatore nell’Isola dell’associazione – riassume quanto il Wwf intende proporre come contributo per il futuro ambientale e sostenibile dell’Isola. È una sintesi di attività in continuità con il passato, di altre in corso, di altre da promuovere. 10 obiettivi prioritari, concreti, misurabili, da raggiungere in 5 anni attraverso un‘alleanza trasversale con il mondo scientifico, del sociale, della cultura, dell’economia”.

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