Portovesme, attracco nave gasiera. No di Comune e Legambiente

Preoccupa l’ultima bozza del Dpcm Sardegna sulla transizione energetica che dovrebbe prevedere per il porto di Portovesme la possibilità di realizzare un attracco permanente per una nave gasiera da 110mila mq di Gnl, tra le infrastrutture strategiche per il phase out dell’Isola al 2025.

L’idea sarebbe quella di stoccare il gas naturale liquefatto su grosse navi cisterna che poi lo rigassificano mettendolo a disposizione delle attività civili e industriali: il sistema viene chiamato Floating Storage and Regasification Units (Fsru) e in una prima bozza del Dpcm circolata a novembre, era previsto per Porto Torres e Portovesme. Oggi rimarrebbe in piedi solo il progetto dell’infrastruttura del Sulcis che però non incontra i favori della comunità di Portoscuso e degli ambientalisti, Legambiente in primis che per sabato 12 ha organizzato una mobilitazione in loco.

“Attualmente non sappiamo nulla sul Dpcm ma abbiamo segnali che l’iter sta andando avanti – spiega all’Ansa il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda – la nostra posizione, già formalizzata in Consiglio comunale, è stata trasmessa alla Regione perché la inviasse al Governo: vogliamo evitare di si arrivi a vicolo cieco giungendo a una soluzione politica più consona rispetto a questo progetto”.

Il primo cittadino ribadisce infatti che la soluzione di una grossa nave gasiera da oltre 200 metri lineari attraccata in maniera stabile al porto comporta “un rischio rilevante per i cittadini e le aziende, condizionando tutta l’attività turistica insieme alla pesca del tonno e limitando fortemente tutte le altre nel raggio di 800 metri, compreso il servizio passeggeri per Carloforte”.

Con un sopralluogo nell’area portuale del presidente nazionale Stefano Ciafani, anche Legambiente ribadisce la netta contrarietà al progetto “perché la presenza della supermetaniera in un sito già soggetto a pesanti carichi inquinanti si pone come un ulteriore e notevole impatto ambientale e paesaggistico che allontana la prospettiva di una reale riqualificazione dell’area”.

Secondo Legambiente “è necessario attuare il Phase-Out delle centrali termoelettriche a carbone entro il 2025, dare la priorità alla realizzazione del Tyrrhenian Link per il collegamento Sardegna-Sicilia-Continente e bisogna programmare al più presto lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili”.

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