Piano-inceneritori, Spano: “Salva la programmazione”. Ma i dubbi restano

La ricostruzione dell’iter che ha portato all’approvazione del piano inceneritori del governo innesca le reazioni della politica. “Quando si porta a casa un risultato importante – dichiara l’assessore all’Ambiente Donatella Spano in relazione all’articolo pubblicato da Sardiniapost  -, è giusto eprimere soddisfazione”. In altri termini, per l’assessore, “il rispetto della programmazione regionale è salvo”. Tuttavia, il comunicato non fa nessun riferimento all’emendamento, stralciato dal governo perché ritenuto “non ammissibile”, con cui le regioni hanno tentato di vincolare i nuovi inceneritori previsti dal governo ai piani regionali di gestione di rifiuti.

Il risultato di cui parla la Regione riguarda dunque l’istituzione di “un comitato per la gestione del ciclo dei rifiuti di cui faranno parte i rappresentati del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni e delle Province autonome”. “Si tratta di un risultato di grande rilevanza – continua la Spano -, visto che il comitato dovrà svolgere funzioni istruttorie e di raccordo, assicurando il monitoraggio e il coordinamento a livello nazionale per l’attuazione delle politiche di gestione di rifiuti”. Sull’istituzione della cabina di regia si era già espresso il ministro Gian Luca Galletti lo scorso 26 gennaio di fronte alla Commissione parlamentare sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, annunciando “una valutazione positiva dei tecnici dicastero dell’Ambiente”. “Il comitato – ha precisato il ministro –  risponde all’esigenza di garantire la realizzazione coordinata degli interventi previsti dal provvedimento e allo scopo di assicurare l’efficace coordinamento delle procedure attuative”, ha precisato Galletti. In pratica, la cabina di regia dovrà muoversi all’interno della cornice evidenziata dal ministro di fronte: “L’individuazione dei nuovi impianti non può avere natura meramente ‘ricognitiva’ – come vorrebbero le Regioni – in quanto lo Sblocca Italia stabilisce che i nuovi inceneritori costituiscono infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”.

Ci sono poi le dichiarazioni rilasciate da Galletti subito dopo la conclusione della riunione con cui lo scorso 4 febbraio la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il piano inceneritori del governo: “Con l’articolo 35 dello Sblocca Italia – spiega il ministro Galletti – si rompe il principio dell’autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti a livello regionale e si crea una rete unica di smaltimento a livello nazionale”.

La nota dell’assessore Spano si conclude con una costatazione e un auspicio. “I rifiuti esistono – spiega l’assessore -, continuano a essere prodotti e vanno di conseguenza gestiti percorrendo la via di eliminazione delle discariche, di una maggiore raccolta di differenziata e di un abbattimento di produzione secondo la strategia Rifiuti Zero richiesta anche dall’Unione europea per non incorrere in procedure di infrazione”. Solo che la strategia Rifiuti zero non prevede gli inceneritori –  considerati dalla Regione il rimedio alle discariche –  anche perché ceneri e scorie residuate dalla combustione dei rifiuti finiscono proprio in discarica, alimentando così un circolo vizioso che finisce per deprime la raccolta differenziata. Il motivo è semplice: bisogna garantire ai bruciatori un’elevata quota di rifiuti da incenerire. Al contrario, la strategia “Rifiuti zero” prevede l’adozione di nuove tecnologie che consentono, ad esempio, il recupero eco-sostenibile del secco residuo (che oggi viene portato a combustione).

Emergono poi altre novità della seduta della Conferenza Stato – Regioni del 4 febbraio scorso. La nuova versione del decreto del governo dà infatti alle Regioni  la possibilità di stringere accordi interregionali. Al momento, l’Umbria ha dimostrato l’intenzione di produrre Combustibile Solido Secondario (combustibile ottenuto dalla componente secca dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali) per gli inceneritori della Toscana. Mentre l’Abbruzzo tenta di accordarsi con il Molise per l’utilizzo dell’inceneritore di Pozzili, in provincia di Isernia. D’altra parte, è sempre l’articolo 35 dello Sblocca Italia a sancire la possibilità di importare o esportare rifiuti all’interno del territorio italiano.

Sul piano inceneritori del governo interviene anche il movimento Cagliari Città Capitale, in lizza per le comunali del capoluogo con il  candidato sindaco Enrico Lobina. “Renzi sta imponendo un nuovo inceneritore in Sardegna, che porterà allo smaltimento di rifiuti provenienti dall’esterno. È l’ennesima servitù, inquinante e legata ad un modello di sviluppo superato. La regione ha preso in giro i sardi, presentando un emendamento, in sede di conferenza Stato-Regioni, che poi il governo ha dichiarato inamissibile”.

P.L.

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