Si deve muovere la società per garantire alla flora endemica sarda una legge che la tuteli e la valorizzi. “La Sardegna può essere paragonata a pochissime altre zone del Mediterraneo quanto a importanza della flora endemica presente. Una legge di protezione è attesa da 50 anni: la nostra è l’unica regione italiana a non disporre di una legge di protezione della flora, pur essendo di competenza regionale”.
A fare il punto sulla situazione è stato Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico dell’università di Cagliari, a Ussaramanna illustrando la proposta di legge regionale di iniziativa popolare che mira alla protezione della flora sarda. L’iniziativa ha dato il via al Festival delle erbe spontanee, in corso fino a domani sera nel comune della Marmilla amministrato da Marco Sideri.
“Soltanto i comuni di Villasimius, Laconi e Oliena – ha proseguito il docente di Botanica – tutelano gli endemismi presenti nelle loro rispettive zone con apposite normative locali: manca ancora uno strumento regionale che dialoghi con una legge sui funghi e con una legge sulla diversità microbica che mancano tuttora. Finora solo fauna e agrodiversità sono state tutelate con specifici provvedimenti regionali: ora serve una legge quadro che tuteli tutte le componenti della biodiversità”. È già iniziata la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge regionale, che proseguirà per iniziativa dell’Anci Sardegna nei comuni coinvolti.