LA DENUNCIA. Puddu (M5s) sindaco di Assemini: “La Laveria di via Coghe una discarica”

“Nella Laveria di via Coghe, a poche centinaia di metri dal centro abitato di Assemini, potrebbero essere stati stoccati decine di fusti di sostanze chimiche, acidi infiammabili, residui ferrosi e amianto interrato”. La denuncia parte dal profilo Fb del sindaco di Assemini Mario Puddu (M5s), che nei giorni scorsi dice di aver ricevuto numerose foto “recapitate in forma anonima” – precisa – che ritraggono una grave condizione di inquinamento ambientale all’interno della cosiddetta nuova Laveria (la vecchia, in località Terrasili, è già stata sequestrata dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta sulla Fluorsid)”. “Il fatto è gravissimo e ho immediatamente informato le autorità competenti. Per questo auspico che gli organi preposti dispongano immediate verifiche al fine di dare riscontro a questa segnalazione”, spiega Puddu.

LE FOTO

 

Saranno, dunque, gli inquirenti ad accertare la presenza di sostanze pericolose nel sito. Al momento, l’unica certezza è che la Laveria di via Coghe – che altro non è che un impianto per il trattamento del minerale che veniva estratto a Silius –  è di proprietà della Regione, attraverso la Nuova Mineraria Silius, e che la Fluorite di Silius Spa, società partecipata della Ras avrebbe dovuto effettuare le bonifiche e garantire le condizioni di custodia e messa in sicurezza del sito, come si legge nella delibera di giunta dell’11 agosto 2015. In precedenza, nell’aprile del 2013 il Servizio Attività Estrattive dell’Assessorato all’Industria aveva assegnato la concessione per le miniere di fluorite di Genna Tre Montis, a Silius, e delle pertinenze di Assemini (la laveria di via Coghe) alla Fluorite Italia, società riconducibile al gruppo di Giulini. Al tempo, all’intenzione manifestata dalla Fluorite Italia di rimettere in moto gli impianti di Via Coghe si era opposta la giunta comunale di Assemini, che del sito aveva chiesto la bonifica e la riconversione.

Al momento, non è dato sapere se, una volta ottenuta la concessione, la Fluorite Italia abbia o meno utilizzato la Laveria. I documenti più recenti, relativi al 2015, sono, in ogni caso, chiari nell’affermare che i compiti di ripristino ambientale (della miniera di Silius e della Laveria) erano a carico della Fluorite di Silius Spa. Ragion per cui, nell’estate del 2015 la giunta ha stanziato l’anticipo di 1,1 milioni di euro a favore della società a fronte dei 5,5 milioni di euro per il programma dei lavori di custodia e messa in sicurezza di Genna Tre Montis e delle relative pertinenze. Le cifre si riferiscono alla sola annualità del 2015. L’anno prima, invece, la giunta aveva approvato la spesa di 6 milioni di euro per l’annualità 2014. L’obiettivo era sempre quello di mettere in sicurezza e custodire l’impianto minerario di Genna Tre Montis e le sue pertinenze, vale a dire la Laveria di via Coghe.

Piero Loi

@piero_loi on Twitter

 

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