Emergenza cavallette, i sindaci di 26 Comuni sardi: “È lotta contro il tempo”

L’area interessata dall’infestazione delle cavallette in Sardegna, tracciata sulle mappe da Laore per poter predisporre il suo piano operativo, interessa 26 Comuni (Anela, Austis, Benetutti, Bidonì, Bolotana, Bono, Bortigali, Bottidda, Bultei, Burgos, Dualchi, Esporlatu, Illorai, Lei, Noragugume, Nughedi Santa Vittoria, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Sarule, Sedilo, Silanus, Sorradile, Teti) e si estende per 134.811 ettari, poi suddivisa in tre sotto aree: ad alto rischio, medio rischio e “cuscinetto”. La zona infestata è intorno ai 33mila ettari e coinvolge 23 paesi (tutti tranne Bidonì, Bortigali e Teti), poi c’è l’area ad alto rischio che si estende nei territori di 15 Comuni (Benetutti, Bolotana, Bultei, Bottida, Burgos, Dualchi, Illorai, Lei, Noragugume, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Sedilo e Silanus) e quasi settemila ettari di terreni e quella cuscinetto.

“Ammettere gli errori del passato è un buon punto di partenza”, ha sottolineato il primo cittadino di Ottana, Franco Saba riferendosi al mea culpa dell’assessora Satta, succeduta a quattro anni di gestione della precedente assessora Gabriella Murgia e che ha ammesso i ritardi della Regione. “Il piano di Laore sembra corposo ma ci sono delle criticità, che poi sono le stesse di quelle che noi avevamo evidenziato lo scorso anno, riguardo agli orari di intervento, le squadre disponibili, l’accesso ai fondi, che ora speriamo saranno risolte”. Per quest’anno nessuno si fa troppe illusioni, “ci si potrà aspettare un’attenuazione, non l’eliminazione del fenomeno”. Critico sui tempi anche Paolo Ledda, sindaco di Sarule: “Stiamo perennemente rincorrendo l’emergenza, questi incontri operativi andavano fatti mesi prima, a ridosso della chiusura della scorsa campagna, proprio per evitare di ritrovarsi al momento della schiusa delle ooteche (l’involucro in cui sono contenute le uova delle cavallette ndr) in piena emergenza. A questo punto è anche inutile cercare colpevoli, c’è stato anche un cambio di assessore – ha aggiunto il primo cittadino -. Auspico una continuità nella gestione di questa emergenza”. Dello stesso avviso il collega di Orani, Marco Ziranu: “Servono indicazioni pratiche e il supporto dei tecnici qualificati. Serve operatività, non servono depliant o poster – ha precisato -. Abbiamo ettari di foraggi devastati, danni ingenti all’economia dei nostri paesi con gli agricoltori che già vivono quasi di sussidi”. La sindaca di Noragugume, Rita Zaru, ha sottolineato che “dopo la visita della Fao sul territorio sono state prese diverse iniziative, si è cominciato a mappare l’area per individuare i possibili nidi, è stato fatto uno studio sul suolo e sulle coltivazioni che favoriscono l’ovodeposizione – ha aggiunto -. Ma serve certezza sull’inizio delle attività e delle forze in campo. È fondamentale il fattore tempo”.

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