“È opportuno che il Governo e i ministeri competenti adottino un provvedimento relativo al sito di Sos Enattos, imponendo un preciso vincolo, almeno temporaneo, alla costruzione di impianti eolici, nelle more della decisione dell’Unione europea sulla designazione del sito che ospiterà il progetto Einstein Telescope, come già previsto nel sito concorrente della regione Limburgo (Paesi Bassi), dove risulta adottata un’ordinanza di divieto assoluto in un raggio di almeno 10 chilometri dalla zona interessata”. Così l’assessore all’Ambiente, Marco Porcu, in una lettera inviata ai ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, e dell’Università, Anna Maria Bernini, ricordando che la Sardegna è candidata ad ospitare l’infrastruttura a Lula, in provincia di Nuoro.
“È indispensabile procedere con immediatezza a una precisa perimetrazione delle aree interessate e alla definizione di un ‘buffer’ entro il quale evitare di posizionare gli impianti eolici”, aggiunge Porcu, ricordando che una specifica richiesta dell’assessorato regionale è già stata inviata all’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) lo scorso 1 febbraio, ma non ha avuto ancora risposta, e che il Miur ha già preso posizione nello scorso gennaio, auspicando di “promuovere uno studio e verificare l’impatto degli impianti eolici già esistenti sul territorio”.
“Le caratteristiche particolarmente favorevoli del sito potrebbero essere significativamente compromesse dall’eventuale realizzazione nelle vicinanze di impianti destinati alla produzione di energia eolica – scrive l’assessore -, per i quali risultano già avviati i procedimenti autorizzativi e valutativi e per alcuni dei quali il Consiglio dei ministri ha espresso il giudizio favorevole di compatibilità ambientale, contro il quale la Regione Sardegna ha promosso ricorso. Il progetto ET è di enorme rilevanza internazionale e rappresenterebbe per l’Italia, e in particolare per la Sardegna, un’occasione di accrescere il proprio prestigio in campo scientifico e tecnologico e di attirare consistenti volumi di investimenti, con prevedibili ricadute positive anche sul piano dell’occupazione”.