Caldo record nell’Isola, compromessa la produzione di miele: “Api a rischio”

Le altissime temperature che si sono registrate nell’Isola hanno avuto conseguenze drammatiche anche nel settore dell’apicoltura e la produzione di miele è stata compromessa. “Il caldo ha causato la quasi totale mancanza di nettare – denuncia il Centro studi agricoli -. La fioritura ad esempio dell’eucalipto è andata quasi tutta distrutta, come anche quella del timo che addirittura il caldo ha completamente bruciato, tanto da far venire meno le produzioni di miele, riducendo la produzione a poco più di 4 chili in media per a arnia, rispetto ai 14 chili”.

Il caldo torrido ha anche portato “alla morte di circa il 40 per cento delle api: si pensi che in media un alveare ha una temperatura interna di circa 30 gradi e con il caldo di queste settimane ha portato ad avere alveari con circa 43/45 gradi con la conseguente moria di larve e disseccamento delle uova pronte a schiudersi, In numerosi casi a collassare è il favo di cera che per l’eccessivo caldo si è liquefatto”. Il Centro studi agricoli evidenzia che il danno economico, ad oggi, viene valutato in oltre 5 milioni di euro, a cui si aggiungeranno danni indiretti per riduzione delle impollinazioni per circa altri 10 milioni di euro.

In Sardegna alla data del 15 luglio 2023 sono presenti 2.375 apicoltori che gestiscono 58.451 alveari, con 5.329 apiari. Considerando che un alveare produce in media 14 chili di miele e che il prezzo medio del miele sardo è di circa 10 euro al chili e che il valore della produzione di circa 8.138 quintali, il giro d’affari è attorno agli 8.180.000 euro annui. Il valore di un’arnia è in media di circa 90 euro e la vita media di un’ape è di circa 2 mesi: un’arnia è composta da circa 50.000 api. “Gli apicoltori sardi allevano per lo più l’ape mellifera che è poco resistente alle criticità climatiche – fa sapere il Csa -. Alcuni, ci risulta, stiano già acquistando api regine selezionate provenienti dal Sud America, rischiando di importare esemplari che si adatterebbero poco all’equilibrio dell’ecosistema sardo rischiando così un inquinamento di specie”. Da qui la richiesta alla Regione perché dichiari lo stato di calamità naturale e avvii l’iter per gli indennizzi.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share