Da Tharros al guardiano del faro, ma anche Cabras e Bosa. La Sardegna torna su RaiUno

L’Oristanese in vetrina. Su Linea verde estate. L’appuntamento su RaiUno è per domenica 17 luglio, dalle 12,20. Un viaggio condotto da Angela Rafanelli e Peppone Calabrese. Sarà l’Isola del mare ma anche quella che produce.

La puntata dedicata alla Sardegna parte “dalla fiorente colonia sorta accanto ad un villaggio nuragico dell’età del Bronzo: nella propaggine meridionale della penisola del Sinis, la magia della città di Tharros, santuario fenicio-punico a cielo aperto, dove il popolo seppelliva le ceneri dei defunti, fondato nel VIII sec. a. C”, è la presentazione curata da RaiUno.

E poi un mestiere che si tramanda di padre in figlio: a Cabras, nella meravigliosa cornice di Capo San Marco (nella foto), l’affascinante testimonianza di Giuseppe Deriu, uno degli ultimi guardiani del faro e figlio del primo fanalisto d’Italia. 

Quindi il settore alimentare: dalle melanzane giapponesi al pomodorino ciliegino bianco ambrato, dalle angurie a polpa gialla ai meloni della Turchia : ad Oristano, lungo il fiume Tirso, in una azienda agricola a conduzione familiare, la coltivazione di prodotti di qualità in un “eden” verde tra gli ambienti aridi della Sardegna.

Spazio alle sorprese dall’archeologia in Sardegna: nella necropoli nuragica di Mont’e Prama, nei pressi di Cabras, la sensazionale scoperta dei resti di nuovi “giganti”, due statue monumentali, che vanno così ad aggiungersi alla schiera di guerrieri, arcieri e pugilatori di pietra, risalenti a tremila anni fa, celebri nel mondo, ma ancora in parte avvolti nel mistero. Sempre a Cabras si apre la finestra su per “Coltivare, nutrire, raccogliere e preparare”: sarà una gustosa rassegna dei prodotti della tradizione culinaria locale. 

Dalle concerie, esempio di archeologia industriale, alla cattedrale di San Pietro, tra le più antiche dell’Isola, al Ponte Vecchio: ecco Bosa, in kayak lungo il fiume Temo, l’unico navigabile in Sardegna,  alla scoperta di un territorio ricco di storia e natura. Non manca l’artigianato: un filo di cotone, lino o seta, un modano e una bacchetta di metallo per realizzare la rete, infine il telaio: a Bosa, l’arte” zen” di Maria che ricama splendidi merletti.

Quindi una spiaggia sterminata, una tavola, l’oceano, un uomo dai capelli lunghi, musica dei beach boys: a Capo Mannu, in una zona di rocce, calette nascoste, scogliere e venti perenni, il sogno di Alessandro che diviene realtà, quello di fondare una scuola surf, eccellenza italiana dalla tradizione ventennale.

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