Rete ospedaliera, Soru: “Migliorerà la qualità dell’assistenza e ridurrà i costi”

La riforma della rete ospedaliera ha il pieno sostegno di Renato Soru. L’ex segretario del Pd è stato l’ultimo a prendere la parola alla direzione del partito oggi a Oristano, prima della sintesi finale di Giuseppe Luigi Cucca.
Soru ha concentrato la prima parte del suo intervento sul disavanzo nella sanità sarda: “Ricordiamo sempre che non è stato creato da questa Giunta, con la quale invece è diminuito, anche nel 2017 secondo i dati del Mef e nonostante i 50 milioni di euro stanziati per curare duemila sardi dall’epatite c”. Quanto alla riforma, “non solo aiuterà a migliorare la qualità dell’assistenza ma anche a ridurre i costi, e questo senza applicare il ticket sui farmaci e senza aumentare l’addizionale Irpef”.
Insomma, ha aggiunto l’europarlamentare, “la narrazione da fare deve essere positiva”. Come al convegno organizzato recentemente dalla sua associazione, Sardegna Europa, è ritornato sul capitolo “ospedali a Cagliari”. “Stiamo chiudendo il Marino, ci sono stato recentemente e pioveva più dentro che fuori, dovremmo essere contenti, e restituirlo alla sua destinazione d’origine”. Sul San Giovanni di Dio, “a Milano da un vecchio ospedale del ‘700 hanno deciso di farci un’università, il San Giovanni non può essere più un ospedale, oggi i nosocomi sono caratterizzati da alta tecnologia, non sarebbe più possibile”. “Dicono che resterà un vuoto urbano? – continua – bene, diciamo a chi lo dice che non rimarrà tale, proviamo a riportare gli studenti universitari in città”. Oppure, “ormai la vocazione turistica di Cagliari è evidente, facciamo un grande albergo in centro, mettiamolo a bando”.
Unica scintilla: Soru voleva che la necessità di nominare il direttore dell’area socio sanitaria dell’Ats fosse inserita nel
documento finale, ma il senatore Silvio Lai si è opposto perché “si tratta di una nomina amministrativa”. Il segretario Cucca ha chiuso il dibattito: “E’ stato un buon confronto, abbiamo messo in evidenza la bontà di questa riforma, dovremmo solo ricordarci di comunicare meglio perché questa è una nostra lacuna”. Poi ha letto l’ordine del giorno con la sintesi delle oltre tre ore di discussione.

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