“Serve una svolta strutturale per il precariato nel lavoro pubblico isolano, una sfida che deve impegnare Giunta e Consiglio regionale dentro una cornice chiara e unitaria per definire percorsi e tutele certe”. È quanto sostengono le segreterie regionale della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil in un documento congiunto. “È opinione di tutti – si legge – che il precariato, la disoccupazione giovanile e la necessità di riprendere una stagione di concorsi siano problematiche urgenti e da definire con maggiore incisività rispetto al passato”.
Questo l’appunto delle tre sigle confederali: “Negli ultimi anni in Sardegna si sono susseguite azioni normative, soluzioni parziali e ben pochi concorsi pubblici nelle varie pubbliche amministrazioni che, in molti casi, hanno lasciato gli idonei senza riposte. I vincoli di finanza pubblica e i blocchi al turnover hanno limitato e limitano fortemente i decisori rispetto a questi temi; il sindacato ha messo in campo azioni e proteste, per riaprire tutte le direttrici di marcia verso soluzioni virtuose ma concrete e di prospettiva per quasi due generazioni di sardi che non hanno avuto opportunità simili a quelle precedenti. Sono migliaia i giovani e meno giovani che operano da precari da anni nelle Pubbliche amministrazioni isolane, come sono migliaia i lavoratori di ruolo che attendono percorsi giuridici di riqualificazione e innovazione e non altri tagli lineari”. Cgil, Cisl e Uil chiedono “con determinazione e senso di responsabilità che nelle prossime settimane l’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, e le commissioni Lavoro e Riforme, affrontino assieme al sindacato questi temi, con lungimiranza e visione di sistema, con uno specifico monitoraggio e analisi della galassia del precariato pubblico isolano”.