Si procede passo passo verso la prossima legge urbanistica. E il ruolo del Piano paesaggistico regionale, come sempre, sarà determinante. Come d’altronde lo è stato finora, pure nei rapporti tra ambientalisti e la maggioranza di centrosinistra accusata di impasse rispetto al Pps (rivisto) approvato dall’esecutivo di Cappellacci. Leggi: Piano paesaggistico, la giunta Pigliaru: “Via la delibera Cappellacci”. Secondo La Nuova Sardegna oggi in edicola domani sarà il giorno in cui sarà cancellata la delibera madre del Ppr, in pratica resteranno solo l’ultimo censimento e la cartografia dei beni identitari. I tempi sono già stati dettati: entro l’anno sarà tutto chiuso.
Intanto ieri sono state approvate dalla Giunta regionale le linee guida in vista della legge urbanistica. La delibera, presentata dall’assessore Cristiano Erriu, individua “un ruolo fondamentale alla pianificazione paesaggistica, in armonia alla convenzione europea del paesaggio, alle previsioni costituzionali e statutarie, alle disposizioni normative nazionali e regionali nonché, sul piano più strettamente politico, alle strategie tratteggiate nel programma di governo che considera il Paesaggio bene comune su cui si basa l’identità della Sardegna”. In pratica i contenuti normativi che saranno inseriti nella nuova legge dovranno tenere conto di una “rinnovata sensibilità ambientale” e delle nuove leggi che in questi 30 anni – da tanto è in vigore la vecchia normativa regolata dalla legge 45 – si sono susseguite, dal Codice Urbani ai nuovi strumenti di pianificazione fino al piano paesaggistico regionale del 2006.
