“Impedimenti personali sopravvenuti”, questa la motivazione delle dimissioni di Carlo Marconi, amministratore di Abbanoa, che ha lasciato la carica dopo averla ricoperta per oltre due anni: era stato infatti nominato dai soci (Regione e comuni) nel febbraio del 2012. In base al contratto avrebbe potuto restare in carica ancora per un anno.
Dimissioni in sordina, discrete, formalizzate con una lettera al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda, arrivate una settimana dopo la prima riunione della nuova giunta regionale dedicata appunto al caso Abbanoa.
Maninchedda, che ha apprezzato il gesto del manager, ha dichiarato che con l’uscita di Marconi si apre ora una “fase nuova” per Abbanoa. Una fase alla quale tutti i soggetti coinvolti – ex Autorità d’ambito, Comuni, Regione, management, personale, banche – “sono chiamati a partecipare con spirito costruttivo”.
Si tratta di decidere un nuovo assetto nella gestione dell’acqua nell’Isola. Questo mentre sulla gestione della società – che ha un indebitamente di 800 milioni di euro – è in corso una indagine della procura della Repubblica per abuso d’ufficio e peculato. A innescare l’indagine – condotta dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia – la relazione firmata dal collegio dei revisori, presieduto da Michele Caria.