Jenus, la parrocchia di Acqui Terme ‘ruba’ il fumetto anticlericale di Don Alemanno

Una diocesi che ruba una vignetta su Gesù per una locandina è una notizia curiosa che però ha a che fare, al massimo, con questioni su diritto d’autore. Se però la vignetta in questione è anticlericale e dissacrante allora è tutta un’altra storia: è quanto è successo ad Acqui Terme, comune piemontese in provincia di Alessandria dove nell’avviso per una scuola di preghiera è comparso Jenus di Nazareth, personaggio creato dalla penna del disegnatore sardo Don Alemanno. Non proprio una celebrazione del cattolicesimo nelle storie di Angius, Jenus e compagnia pubblicate dalla Magicpress Edizioni: il fumetto, che ha come protagonista una rivisitazione contemporanea di vicende e personaggi delle sacre scritture, prende solennemente in giro i dogmi e le gerarchie della chiesa romana.

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Nella locandina affissa nelle parrocchie di Acqui si vede Jenus, tunica bianca e sandali, che parla con la gente comune: “Maestro, insegnaci a pregare”, chiede un uomo, e Jenus risponde “Quando pregate dite: Padre nostro…”. Sotto, gli orari dei corsi parrocchiali.

Un fumetto perfetto per promuovere una scuola di preghiera, appunto. Peccato che nella tavola originale la conversazione tra Gesù-Jenus e i suoi seguaci sia appena diversa: “Maestro che senso ha festeggiare il primo maggio se poi la gente non trova lavoro o viene licenziata dopo pochi mesi?”, “Ragazzino, ti ricordo che io nasco a Natale e per Pasqua sono già morto”.jenus
Completamente tagliato il dialogo immaginato da Don Alemanno, e così un fumetto nato per prendere in giro clero e rituali della chiesa cattolica è stato riciclato a uso e consumo della stessa chiesa.
Divertita la reazione del disegnatore sardo: “La Diocesi di Acqui Terme deve essere entrata misteriosamente in possesso del testo originale della nostra pillola…Poi, per fortuna, noi l’abbiamo cambiato. Qualcuno li avvisi”, il post pubblicato ieri sul profilo Facebook di Jenus.

Alcuni fan non esitano a suggerire le vie legali: “Querela per violazione del diritto d’autore ed appropriazione indebita” mentre in tanti invitano Don Alemanno a farsi una risata. Il post comunque fa il giro del web e in poche ore arriva pure alla diocesi ‘colpevole’ del furto. Oggi le scuse: “Le scriviamo il presente messaggio per porgere le nostre scuse a lei e ai collaboratori, non era nostra intenzione plagiarvi e neppure recarvi eventuale offesa. Pertanto se ritiene siamo disposti a risarcire quanto necessario per l’offesa ricevuta da noi. Al più presto sostituiremo i manifesti”. Firmato, don Gian Paolo della pastorale giovanile diocesi di Acqui.

E la risposta di Angius, portavoce di Don Alemanno: “Ci siamo fatti una qualche risata, non c’è alcun problema. Tranquilli, non occorre modificare nulla né tantomeno risarcirci in alcun modo. Non moriremo per qualche volantino in una parrocchia. State sereni, neanche noi vi condanniamo: andate e d’ora in poi non peccate più”.

 

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