Salvatore Bagni: eroico il Cagliari senza stadio. Ma che malinconia rispetto ai tempi di Gigi Riva

Salvatore Bagni, ex calciatore e dirigente sportivo, si dice molto dispiaciuto per la Sardegna, perché il Cagliari, la  squadra di calcio che rappresenta tutta l’Isola, non ha uno stadio dove giocare. Bagni, classe 1956, è nel mondo del calcio da sempre. Inizia la sua carriera  a soli 19 anni nel Carpi. Quindi passa al Perugia, poi all’Inter e, negli anni Ottanta, assieme al suo amico fraterno Diego Armando Maradona, vince lo scudetto con il Napoli. Disputa il suo ultimo campionato con l’Avellino nella stagione 1988-89 e, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, lavora come commentatore sportivo e opinionista televisivo per le reti Fininvest, per Stream tv e Sky. Attualmente è un opinionista alla Domenica Sportiva e commentatore per la Rai delle partite di Coppa Italia e Champions League.

Quando è stata la sua prima volta in Sardegna?

“Era il 1977 e all’epoca vestivo la maglia del Perugia. Quel viaggio molto emozionante lo ricordo ancora molto bene, perché fu il primo volo in aereo della mia vita. Era una partita di Coppa Italia. Battemmo il Cagliari due a zero”.

Oltre il calcio…..

“Sono tornato svariate volte nell’Isola, ospite di un mio cugino che ha una casa a Dorgali, vicino a Calagonone. Della Sardegna adoro il mare cristallino e la possibilità di scegliere calette molto isolate, lontane dall’affollamento turistico estivo, luoghi dove si può stare tranquilli e a contatto con la natura. Verrò anche a giugno di quest’anno in compagnia della mia famiglia. Mia figlia e i miei nipotini adorano le spiagge bianche e il mare della Sardegna”.

Cosa ne pensa delle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Cagliari Calcio?

“Non conosco nel dettaglio la situazione del Cagliari, ma da osservatore faccio i miei complimenti ad una squadra che, nonostante i numerosi problemi dovuti alla mancanza di uno stadio, è riuscita a salvarsi evitando la retrocessione in serie B. Praticamente in questa stagione il Cagliari ha disputato i suoi incontri perennemente in trasferta e quando ha giocato nel nuovo stadio di Is Arenas lo ha fatto a porte chiuse. Bisogna comunque rendere merito alla tifoseria sarda che nonostante i chilometri di distanza non ha mai fatto mancare il proprio supporto alla squadra”.

Pare che Cellino voglia comprare lo stadio di Reggio Emilia….

“Non ci voglio neanche pensare, ma se la notizia fosse vera, praticamente il Cagliari giocherebbe a casa mia (ride). Cellino, per assurdo, potrebbe anche comprare per la sua squadra lo stadio di Parma, Bologna, Reggio Emilia o Chieti, ma tutto questo non avrebbe alcun senso. Non ha senso, infatti, che una grande società come il Cagliari sia costretta ad andare a giocare le partite casalinghe in Emilia Romagna”.

Ha ragione Zedda o Cellino?

“Non conosco nei dettagli la vicenda e non mi permetto di giudicare nessuno. Certamente la ragione non sta mai da una sola parte”.

Certo non sono più i tempi di Gigi Riva…

“Si, è cambiato tutto. Ricordo che la Sardegna viveva per la sua squadra e si era identificata in un uomo  perbene come Gigi Riva fino a farne un simbolo. La vittoria dello scudetto per il Cagliari nel ’70 fu una rivalsa non solo per i tifosi, ma per tutta la città e la regione. Un ricordo che non si è mai spento”.

 Massimiliano Cordeddu

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