L’ospedale San Raffaele e gli investimenti della Qatar Foundation nell’Isola non sono a rischio. Il progetto sarà approvato entro il 24 giugno dal consiglio regionale. Entro quella data (o nei giorni immediatamente successivi, con uno spostamento comunque irrilevante) i qatarioti avranno la “risposta chiara” che chiedono.
Lo assicura il presidente della Regione Francesco Pigliaru in due interviste che appaiono oggi su la Nuova Sardegna e su l’Unione sarda. Chiarissima l’intenzione del governatore: rassicurare gli investitori sulla volontà della Regione di rispettare i tempi. Non solo per salvaguardare la realizzazione dell’opera, ma anche perché nell’operazione Qatar si gioca la credibilità della Sardegna e dell’Italia. Non a caso il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha voluto apporvi pubblicamente il suo sigillo.
Pigliaru è preoccupato che le voci attorno a un rallentamento della procedura di approvazione possano mettere a rischio l’immagine dell’Isola. E che arrivino ad altri investitori. Secondo il governatore, infatti, è “molto difficile uscire dalla crisi e creare posti di lavoro in numero adeguato senza gli investimenti dei privati”.
“L’obiettivo – ha detto a la Nuova Sardegna – è quello di migliorare l’offerta per le esigenze dei sardi e anche di parlare con il mondo. Deve aiutarci a ridurre i flussi di emigrazione passiva, soprattutto a livello pediatrico, e dall’altra parte vogliamo aumentare la migrazione attiva cioè di pazienti che vengono qui a farsi curare a carico di altri sistemi sanitari”.
Col nuovo San Raffaele, ha dichiarato a l’Unione sarda – “puntiamo a ridurre la migrazione verso la penisola, soprattutto quella dei bambini con le loro famiglie. E vogliamo attirare pazienti che vengono da fuori. Tra questi pensiamo anche a squadre di calcio prestigiose, come succederà, perché si firmeranno convenzioni per la Medicina sportiva col Paris Saint Germain, col Barcellona e altre grandi società”.