Tar, cresce il numero dei ricorsi. Paci: “Leggi più semplici per evitare contenziosi”

Cresce il numero dei ricorsi, ma anche quello dei procedimenti definiti dai giudici del Tar Sardegna. Decisioni più rapide e meno giacenze. I primi sono passati da 1.153 del 2013 a 1.335 dello scorso anno, gli altri da 1.187 a 1.398. Centinaia i provvedimenti cautelari, decreti e ordinanze che rendono “molto positivo” il bilancio del lavoro del Tribunale amministrativo regionale. È quanto emerso dalla relazione del presidente, Caro Lucrezio Monticelli, durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario del Tar a Cagliari. “Di particolare importanza, data la grande rilevanza economica della materia – ha spiegato il presidente – è l’aumento dei ricorsi in materia di appalti da 111 del 2013 al 122 nel 2014, ormai definiti nel merito entro 3-4 mesi dalla loro presentazione”. Diminuisce l’arretrato: a fine anno risultavano giacenti 3.459 ricorsi contro i 3.522 dei primi mesi del 2014. Risultati molto positivi (nonostante i tre mesi di sciopero degli avvocati) che il Tar – come ha chiarito Monticelli – cercherà di ripetere anche quest’anno, nonostante la nomina del giudice Alessandro Maggio al Consiglio di Stato. Dunque il Tribunale avrà un giudice in meno sino alla chiusura del nuovo concorso. Fra i provvedimenti e le sentenze più importanti che il Tar ha definito nell’ultimo anno il presidente ha citato la sospensione della delibera della Giunta regionale sulle esercitazioni militari ed il pericolo incendi (l’Autorità militare aveva predisposto misure per far fronte ai pericoli), poi i vari pronunciamenti sulla legge elettorale della Sardegna, sui chioschi del Poetto, sul sostegno per gli studenti disabili, ma anche sul legittimo diritto di prelazione del Parco della Maddalena dell’Isola di Budelli.

Leggi più semplici e un sistema amministrativo chiaro e trasparente per fare in modo che la Regione, col suo operato, contribuisca a ridurre le occasioni di contenzioso fra cittadini e pubblica amministrazione. E poi, comunicazione trasparente, legittimità nell’operare e un leale rapporto con privati e imprese per un miglior funzionamento del sistema”. L’ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, partecipando a Cagliari all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale. “L’alto tasso di litigiosità, che genera una forte inefficienza nel sistema, deve rappresentare uno stimolo affinché la Regione si adoperi, attraverso il miglioramento del suo operato, per una riduzione del contenzioso, in modo da garantire allo stesso tempo il rispetto formale della legge, ma anche la soddisfazione dell’interesse pubblico, delle esigenze dei cittadini e del funzionamento efficiente del sistema – ha aggiunto -. Una prima e chiara linea che la Regione deve perseguire è quella della legittimità della sua azione amministrativa, che tuttavia non è sufficiente se non accompagnata da un leale rapporto con cittadini e impresa. La trasparenza nella comunicazione con il cittadino è un elemento in grado di creare fiducia e dunque di ridurre potenzialmente il contenzioso. Quando è chiaro il processo decisionale e le motivazioni alla base del provvedimento finale c’è quanto meno una minore tendenza a rivolgersi al giudice per contestare l’azione amministrativa”. Secondo Paci “l’azione amministrativa della Regione deve essere improntata alla legittimità, non solo per evitare un possibile contenzioso, ma per un fine è un interesse più alto, che è quello della legalità e della soddisfazione dell’interesse pubblico, che deve incidere sul cittadino nella maniera più lieve e meno invasiva possibile e con il minor sacrificio per lo stesso”.

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