Si allungano i tempi per la sostituzione di Andrea Mura alla Camera, dimissionario lo scorso 4 agosto dopo lo scandalo scoppiato per le assenze. Come prevede il Rosatellum, la legge elettorale con cui si è votato lo scorso 4 marzo, per riassegnare lo scranno di Mura bisogna indire nuove elezioni, le cosiddette suppletive che saranno una chiamata alle urne per i circa 250mila residenti negli otto centri in cui il velista è stato eletto. E oltre a Cagliari formano il collegio ‘Sardegna 01’ i Comuni di Burcei, Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sinnai e Villasimius.
Lo scorso 27 settembre le dimissioni di Mura sono state ratificate dall’Aula di Montecitorio. Ma è stato solo il primo passaggio di un lungo iter. Spetta infatti alla Giunta per le elezioni, in seconda battuta, ratificare il provvedimento della Camera, ma al momento l’organismo interno a Montecitorio non è stato convocato. Non finisce qui: la delibera della Giunta andrà poi trasmessa al Capo dello Stato che, su proposta del ministero degli Interni, dovrà fissare la data delle suppletive, con decreto, in una data compresa tra il 90° al 135° giorno dal verificarsi della vacanza. E il calcolo scatta dal pronunciamento della Giunta per le elezioni.
In base a questo quadro normativo, le urne si apriranno non prima di febbraio, mese in cui in Sardegna ci sono le Regionali (la data più probabile è il 24), quindi è ipotizzabile un ulteriore slittamento per non farle coincidere le suppletive col voto sardo. Stando a quanto filtra da ambienti politici, la soluzione di posticipare le elezioni per la sostituzione di Mura non scontenta nessuno: gli M5s, infatti, sono impegnati nella ricerca del candidato governatore, dopo la condanna dell’ex sindaco di Assemini, Mario Puddu, e il contestuale passo indietro per via della legge Severino (leggi qui). Per un altro verso, Lega e Forza Italia hanno tutto l’interesse a decidere il candidato alla Camera dopo le Regionali: se infatti il nome dovesse sceglierlo il partito di Salvini, il deputato, in caso di vittoria, entrerebbe in maggioranza; finirebbe invece all’opposizione se fosse Forza Italia a indicare il candidato e a battere gli avversari alle suppletive.
Per sostituire Mura bisogna indire nuove elezioni visto che il velista è stato eletto nella circoscrizione uninominalie che prevede un solo vincitore, quindi non c’è un sostituto ‘d’ufficio’. Il discorso sarebbe stato diverso se Mura fosse stato eletto in una circoscrizione plurinominale: in questo caso al dimissionario subentra il secondo più votato.