“L’assessore Giorgio Todde non ha certo brillato ai Trasporti, dimostrando di non essere all’altezza del ruolo, ciò non toglie che l’interim assunto dal presidente della Regione sia inaccettabile”. Suona così la protesta di Cgil, Cisl e Uil contro la decisione di Christian Solinas di prendere in mano la delega lasciata dall’esponente leghista entrato in rotta di collisione con Matteo Salvini e i vertici nazionali.
È stato lo stesso Solinas, pochi giorni fa, a ufficializzare l’imperativo di prendere in mano i Trasporti smentendo di fatto il commissario del Carroccio nell’Isola, Dario Giagoni, che all’indomani delle dimissioni di Todde, aveva comunicato la scelta del partito di affidare la delega all’attuale capogruppo in Consiglio regionale, Pierluigi Saiu. Da Solinas, invece, è arrivato il niet.
Il capo della Giunta ha spiegato di assumere l’interim perché nella squadra di governo potrebbero esserci altri cambi, quindi ha rinviato tutto a dopo le Politiche del 25 settembre. Ovvio che nella decisione del governatore c’è il segno del braccio di ferro con Lega con la quale il Psd’Az del presidente ha litigato sulle candidature. Ora Solinas restituisce la pariglia congelando le ambizioni del Carroccio che, peraltro, ha perso anche un’altra consigliera regionale (dopo Sara Canu ha lasciato anche Annalisa Mele, ragion per cui le camicie verdi potrebbero non avere più diritto a tre assessorati).
I sindacati confederali fanno un altro ragionamento: i Trasporti sono un settore chiave per la Sardegna e Solinas non può usarli per consumare vendette interne alla sua litigiosa coalizione. Così la pensano compatti i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil, Arnaldo Boeddu, Ignazio Lai e William Zonca. Inutile dire che Solinas tirerà dritto e non cambierà di una virgola la propria posizione sull‘interim, ma il presidente della Regione non potrà fare a meno di registrare l’ennesimo malumore sulle scelte del proprio governo, in un’Isola dove il caos sanità la sta facendo da padrone.
