Christian Solinas si atterrà agli ordini di Matteo Salvini. Sulle Politiche del 25 settembre, il Psd’Az accetterà i posti in posti in lista che deciderà la Lega. Così il governatore sardo, in qualità di segretario dei Quattro Mori, ha scelto di fare insieme ai componenti della Direzione regionale convocata ieri con urgenza. Insomma, tanto rumore per nulla.
I sardisti, convocati si ordine di Solinas, si sono riuniti e hanno pubblicizzato l’appuntamento facendo circolare l’intenzione di rompere l’alleanza e addirittura presentarsi da soli nei collegi uninominali, dove non c’è sbarramento del 3 per cento e se un partito prende più voti di tutti, conquista il seggio.
Dal Psd’Az hanno disegnato lo scenario della corsa solitaria nel tentativo di fare pressing su Salvini. Ma dal fronte Carroccio, nel corso delle ore, non si è mossa foglia: la Lega ha tenuto il punto sino alla fine. Tanto che ieri notte, quando la Direzione ha chiuso la seduta, dal Psd’Az hanno fatto sapere che accetteranno le condizioni di Salvini per senso di responsabilità.
Tradotto in soldoni, significa che la Lega indica il capolista alla Camera del collegio plurinominale, un seggio che in Sardegna è considerato sicuro. Ovvero il prescelto dal partito sarà eletto con certezza e l’indicazione cadrà su Dario Giaogoni, consigliere regionale e attuale coordinatore del partito.
In quota Psd’Az, invece, sarà il capolista a Palazzo Madama, sempre nel collegio plurinominale: in questo caso il prescelto è Carlo Doria, il medico e senatore uscente, ma la sua elezione è meno scontata. Non è detto che Lega e Quattro Mori riescano a raccogliere sufficienti voti per conquistare il seggio.
Tutti gli altri posti in lista, per le due Camere, sono insignificanti perché chiunque verrà candidato deve sapere in partenza che non ha alcuna possibilità di essere eletto. Ecco perché la battaglia tra Salvini e Solinas per la scelta dei capilista.
Uno strappo del Psd’Az contro la Lega avrebbe avuto strascichi pesanti sulla tenuta della maggioranza in Regione. E Solinas non può permettersi altre divisioni interne, visto che ne ha abbastanza anche nel suo partito.
Nella Direzione regionale di ieri l’assenza più pesante è stata quella di Antonio Moro, il giornalista e presidente del partito che ieri ha dato forfait. Mesi fa Solinas aveva promesso a Moro un assessorato contestualmente al rimpasto della Giunta. Così tra i due era avvenuto il riavvicinamento dopo mesi di gelo. Ma la staffetta di assessori non si è mai concretizzata. E chissà se mai verrà fatta da qui alla fine della legislatura, a febbraio 2023.