Per sabato 2 settembre, alle 10, sul cavalcavia della statale 131, al km 51, varie associazioni autonomiste e indipendentiste hanno indetto un presidio per denunciare il presunto inquinamento nel sottosuolo di quel tratto della strada che collega Cagliari a Sassari. Sul tema è intervenuto anche Emilio Usula, dei Rossomori, che ha presentato un’interpellanza alla Giunta regionale. “Vogliamo che l’assessorato all’Ambiente dia a tutti i cittadini rassicurazioni sulla situazione attuale, spiegando pubblicamente ed in maniera chiara qual è la reale situazione sanitaria nella zona per quanto riguarda la salute umana e animale e quali misure sono programmate per la decontaminazione dell’area in cui continuano ad avvenire gli sversamenti”, scrivono su Facebook Liberu, Sardigna Natzione Indipendentzia, Sardigna libera, Rossomori, associazione Sardos, assemblea permanente Villacidro, Comitato per la salute e la qualità della vita San Quirico Tiria.
“Cosa contengono i materiali presenti sotto l’asfalto della statale 131 nel tratto che va da Sardara a Sanluri? Quali iniziative intende assumere la Regione per garantire la salute pubblica e salvaguardare le attività agricole della zona? – chiede Usula – Vogliamo capire che cosa sta succedendo: la fuoriuscita di percolato dal sottomanto di asfalto della ss 131 è preoccupante. È doveroso accertare se quel materiale contenga davvero sostanze inquinanti come l’arsenico, il cianuro, il cadmio, il mercurio e l’acido solforico. Intervento non più rimandabile per garantire la tutela della salute dei cittadini ed evitare contaminazioni della colture”. Il consigliere dei Rossomori sollecita un intervento immediato dell’Arpa Sardegna perché fornisca “i dati recenti sul campionamento dei materiali e, se ancora non dovesse esserne in possesso, di procedere alle verifiche”.