Solo poche settimane fa il consiglio regionale – anche grazie ai voti decisivi di alcuni esponenti di maggioranza – decise di tagliare i fondi a Sardegna Promozione. Rubinetti chiusi, insomma. A riaprirli – e pure alla grande – ci ha pensato la giunta Cappellacci su proposta dell’assessore al Turismo Luigi Crisponi. Risultato: nelle casse dell’agenzia guidata da Mariano Mariani stanno per arrivare la bellezza di sette milioni di euro. Ad esser precisi, 6.750.000 euro, pescati dai residui dell’assessorato al Turismo.
Tuttosport. Cinque milioni e 500mila euro saranno destinati alla “promozione dell’immagine unitaria della Sardegna attraverso iniziative, manifestazioni ed eventi di carattere sportivo nazionale e internazionale – si legge nella delibera – compresa la partecipazione a campionati della massima serie delle principali discipline”. Per capirsi, si parla (anche) del logo ‘Sardegna’ che già da qualche anno appare sulle maglie del Cagliari Calcio, della Dinamo basket e di altre squadre isolane che militano nei campionato nazionali. Per il 2012, ad esempio, la compagine di Massimo Cellino ha ricevuto 700mila euro, mentre la Dinamo si è dovuta accontentare di 250mila euro. Cifre ben lontane, come si vede, dai 5,5 milioni stanziati oggi. Poi, certo, ci sono le manifestazioni sportive, come ad esempio il meeting Terra sarda di Arzana, e poche altre. In ogni caso, dallo scorso anno sono vietate per legge le sponsorizzazioni, quindi a che titolo Sardegna Promozione trasferisce i denari nelle casse delle varie società sportive? Semplice…
Il caso Cagliari Calcio. Nel contratto che sancisce il rapporto tra la società di Massimo Cellino e Sardegna Promozione, per giustificare l’esborso di 700mila euro si legge che i rossoblù sarebbero “attrattori e catalizzatori dei media capaci di assicurare continuità alla promozione e valorizzazione non solo del turismo, ma anche dell’artigianato e dell’agroalimentare“. Sarà per questo che, sul totale di 700mila euro, 180mila arrivano dal servizio promozione agro-alimentare, 130mila dal servizio promozione dell’artigianato, 30mila dal servizio promozione del turismo e ben 360mila dal servizio promozione degli investimenti. Ecco allora che l’Agenzia chiede al Cagliari calcio di presentare un “progetto articolato (programma delle attività, piano di comunicazione, piano finanziario, piano media con la rappresentazione delle ricadute previste in termini di impatto economico e promozionale, indicatori di risultato ed eventuale piano di sostenibilità ambientale dell’iniziativa), con l’indicazione dettagliata delle azioni di carattere promozionale eventualmente avviate all’inizio della stagione agonistica, tendenti ad identificare visivamente la squadra con la regione di appartenenza“. E quindi a che servono, in definitiva, questi 700mila euro? A ricordare ai tifosi di calcio che ‘Cagliari’ si trova dove? In Sardegna. Così, per i più distratti. E comunque, alla fine la società rossoblù il progetto l’ha presentato: “Progetto per la valorizzazione e promozione della Sardegna”, si chiama. Quali iniziative comprenda, non si sa.
Marketing, comunicazione e turismo attivo: il piatto piange. Sembra strano, ma quelle che dovrebbero essere le attività principali di Sardegna Promozione sono anche le più penalizzate nella spartizione dei nuovi fondi: alla “comunicazione turistica, il turismo attivo, il turismo identitario, culturale e religioso, il marketing territoriale e l’internazionalizzazione delle imprese” è destinato poco più di un milione di euro. Certo, in delibera si specifica come i fondi siano orientati verso la “prosecuzione” delle attività. Ma forse sarebbe stato meglio dare precedenza alle pecualiarità dell’agenzia e, solo in seconda battuta, alle manifestazioni sportive che possono benissimo essere aiutate finanziariamente da un qualunque assessorato.
“Pronto a denunciare tutto alla Procura”. “Siamo di fronte all’ennesimo schiaffo della giunta al consiglio regionale – ha commentato l’esponente del Pd Gian Valerio Sanna, primo firmatario di una mozione per l’abolizione di Sardegna Promozione -. Ora, cosa può fare un consigliere regionale per opporsi a questo scempio? Presenta delle interrogazioni. Alle quali però il presidente e la giunta non rispondono mai, anche perché spesso non sono nemmeno in Aula. Farò tutte le verifiche del caso ma ormai è chiaro a tutti che, visto l’atteggiamento sordo e irriverente del presidente della Regione, l’unica strada percorribile mi sembra quella della Procura della Repubblica”.
Pablo Sole
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