Sardegna in zona arancione, è ufficiale. Nuova ordinanza in vigore da lunedì

La Sardegna passa in arancione. Lo prevede l’ordinanza che il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in serata e che entrerà in vigore da lunedì 22 marzo. La notizia era nell’aria da stamattina: dalla bozza dell’Istituto superiore della sanità è emerso che nella settimana dall’8 al 14 marzo l’Isola ha un Rt maggiore di 1 (1.08) e una classificazione del rischio complessivo che passa da basso e moderato. Mentre nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 134 nuovi casi Covid, tra i dati più alti dal cambio di colore, con un tasso di positività al 3 per cento per effetto dell’incremento complessivo di 4.166 tamponi rispetto al dato precedente.

Il passaggio in automatico direttamente alla zona arancione è dovuto al decreto Covid, che ha sospeso la zona gialla almeno fino al 6 aprile, data in cui finisce la stretta prevista dal governo Draghi a causa del peggioramento dei dati della pandemia in Italia, con l’obiettivo di contenere i contagi in un periodo a rischio come quello delle festività. Il decreto ha previsto misure specifiche proprio per il periodo di Pasqua. In particolare il 3, 4 e 5 aprile si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa in tutto il territorio nazionale: chiusi bar e ristoranti, ad esempio, che potranno eseguire solo consegne a domicilio. In base al dl Draghi del 15 marzo è sempre possibile raggiungere le seconde case, come specificato nelle faq del Governo. La possibilità ha innescato la reazione di alcune Regioni, come la Sardegna: con l’obiettivo di proteggere l’Isola dall’arrivo incontrollato di persone dalle zone rosse o arancioni, Solinas ha firmato l’ordinanza che vietava gli ingressi in Sardegna ai non residenti per raggiungere le seconde case, fatti salvi i motivi di salute, lavoro e necessità. L’ordinanza è arrivata sull’onda della protesta di parte di sindaci e opposizioni: Solinas inizialmente non aveva alcuna intenzione di frenare gli ingressi.

La zona arancione comporta delle limitazioni che nell’Isola avevamo quasi dimenticato in queste tre settimane di zona bianca. Il coprifuoco viene anticipato alle 22 (e non più alle 23:30 come nelle ultime settimane) e i ristoranti saranno nuovamente chiusi a cena. Ecco nel dettaglio le regole da seguire a partire da lunedì e che avevamo già pubblicato il 23 gennaio scorso quando l’Isola era finita in zona arancione per la prima volta.

SPOSTAMENTI. Torna il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, salute o per ragioni urgenti. Per i soli abitanti dei centri più piccoli, sotto i cinquemila abitanti, è consentita la mobilità fino a un raggio di trenta chilometri dal territorio municipale, anche nel caso in cui ciò comporti l’ingresso in una provincia diversa da quella di residenza. le uniche uscire fuori dal proprio Comune sono quelle che riguardano le visite a immobili da acquistare o affittare.

MANGIARE E BERE. Bar, ristoranti e pasticcerie possono aprire dalle 5 alle 18. Ma è vietato consumare all’interno o nei tavoli all’aperto, che non possono essere sistemati. Sino alle 22 può restare attivo il servizio di asporto. Dalle 18 devono obbligatoriamente chiudere i locali che non hanno la cucina e le attività commerciali il cui codice Ateco è la vendita di bevande. Solo i ristoranti degli alberghi possono lavorare senza limitazioni di orario, ma per le sole ordinazioni che arrivano dai clienti ospitati nelle strutture ricettive. Apertura consentito dopo le 18 anche alle attività di ristorazione che si trovano nelle stazioni di servizio.

VISITE A PARENTI E AMICI. Una volta al giorno, senza uscire dal proprio Comune, si possono andare a trovare parenti e amici. Bisogna però muoversi massimo in due, al netto dei minori di 14 anni che non rientrano nel calcolo. Le visite sono consentite unicamente nelle ore dove non vige il coprifuoco, quindi dalle 5 alle 22.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI. Gli ingressi sono contingentati, secondo le disposizioni contenute in ogni attività a seconda delle dimensioni del locali. Resta obbligatorio l’uso di mascherine e l’igienizzazione delle mani.

SPORT E ATTIVITÀ MOTORIA. Sono chiuse le palestre e le piscine, così come centri benessere e quelli termali. Ma la pratica dello sport è sempre consentita. Anche fuori dal proprio Comune verso quelli limitrofi, se si tratta di raggiungere una struttura alla quale si è iscritti. È sempre obbligatorio rispettare la regola del distanziamento di almeno un metro.

UFFICI E MEZZI PUBBLICI. Banche, Poste e assicurazioni, che svolgono servizi essenziali, ammettono sempre il disbrigo delle pratiche in presenza. Anche in questo caso gli ingressi sono contingentati e legati all’uso obbligatorio delle mascherine nonché della igienizzazione delle mani. Queste stesse regole vanno applicate quando si utilizzazioni i mezzi pubblici. Anche quelli privati come i taxi.

 

 

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