Comunali 2016, Sardegna al voto: alle 19 affluenza al 46%

Si vota fino alle 23 per scegliere sindaco e consigli comunali in 99 centri dell’Isola, di cui sei con più di 15mila abitanti. Nel 2015 affluenza al 65,07%.

È stata del 42,09% l’affluenza alle urne rilevata alle ore 19 per le elezioni comunali in 99 centri dell’isola. L’affluenza più alta è stata registrata in Ogliastra, con il 55,01%, seguita dalla provincia di Sassari (54%) e Oristano (51,47%). Seguono le province di Carbonia-Iglesias, con un’affluenza del 50,32%, Nuoro (49,91%), Olbia-Tempio (48,81%), Medio Campidano (46,80%); ultima la provincia di Cagliari con il 42,09. Prossima rilevazione alle 23, alla chiusura dei seggi. Alle 12, l’affluenza si era attestata sul 21%. La Prefettura ha fornito il dato sull’affluenza a Cagliari alle 19, che si è attestata poco sopra il 40%. 

La lunga domenica delle Amministrative 2016 è cominciata alle 7 di questa mattina. Si vota in 99 Comuni (qui l’elenco), di cui sei con più di 15mila abitanti. Ovvero, Cagliari, Olbia, Carbonia, Capoterra, Monserrato e Sinnaidove il 19 giugno ci sarà il ballottaggio nel caso in cui nessun candidato sindaco raggiunga il 50 per cento più dei voti. Ad Anela ed Austis, invece, arriverà il commissario, visto che non sono state presentate liste. Le urne chiudono alle 23.

Per tutta la giornata saranno i dati dell’affluenza ad occupare la scena: alle Comunali dello scorso anno la partecipazione fu del 65,07 per cento. La Sardegna risultava essere sopra la media nazionale (al 64,94), ma comunque in calo rispetto al 2014 quando alle urne si presentò il 72,31 per cento degli elettori.

Nei Comuni sotto i 15mila abitanti non ci sono coalizioni: ogni candidato sindaco è sostenuto da una sola lista. E questo assicura la governabilità, dal momento che il partito o la civica che vince si aggiudica i 2/3 dei seggi disponibili. Di contro nei centri sopra i 15mila abitanti, dove non esiste un limite alle liste, c’è il rischio dell’anatra zoppa: vuol dire che il primo cittadino eletto (al primo turno o al ballottaggio) è sostenuto da una coalizione che ha preso meno preferenze rispetto a quella che appoggiava il candidato sindaco sconfitto.

Nei Comuni sotto i 15mila abitanti non è ammesso nemmeno il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare il candidato consigliere di un coalizione e il candidato sindaco di un diverso schieramento. Lo stesso vale per la doppia preferenza di genere che si può esprimere solo nei centri con più di 15mila residenti, ma l’uomo e la donna prescelti devono appartenere alla stessa lista.

LEGGI: Tutte le regole del voto

La sfida clou di questa tornata elettorale è Cagliari: si sono candidati in sei per sfidare il sindaco uscente Massimo Zedda. In corsa ecco Alberto Agus (Popolo della famiglia), Paolo Casu (Insieme onestamente per Cagliari), Enrico Lobina (Cagliari Città Capitale), Maria Antonietta Martinez (Movimento Cinque Stelle), Piergiorgio Massidda (Cagliari 2016) e Paolo Matta (Quinta A).

A differenza del 2015, lo spoglio comincia subito dopo la chiusura dei seggi. E sarà una lunga notte quella che attende la Sardegna, ma anche il resto d’Italia dove i fari sono puntati soprattutto su Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli.

(Foto di Roberto Pili)

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share