Salvataggio Air Italy, ipotesi Regione. Pd a favore, i Progressisti attaccano

L’eventuale ingresso della Regione Sardegna nella compagine societaria di Air Italy irrompe nel dibattito politico. È solo un’ipotesi ma dai contorni sempre più concreti, viste le ultime dichiarazioni del governatore Christian Solinas che presto incontrerà Akbar Al Baker, ad di Qatar Airwais, la compagnia che detiene il 51 per cento della società appena messa in liquidazione. Il presidente della Giunta ha chiarito che l’unica via d’uscita è assicurare alla Sardegna una compagnia aerea.

Il salvataggio passerebbe per la Sfirs, la società per azioni intermediario finanziario della Regione. Nelle fila dell’opposizione, se il Partito democratico si è già espresso a favore di una soluzione del genere, magari sul modello della Corsica, i Progressisti non ne vogliono sapere. “Sono fermamente contrario a ogni forma di ingresso della Regione Sardegna nel pacchetto azionario di compagnie aeree – spiega il capogruppo Francesco Agus in un post su Facebook -. Come sono contrario all’idea che possano essere investiti denari pubblici per la creazione di nuovi vettori incapaci di stare su un mercato altamente competitivo come è quello del trasporto di persone”.

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Il consigliere precisa di non essere pregiudizialmente contrario alla partecipazione pubblica nel settore economico. Ma “in alcuni settori – chiarisce Agus – non esiste alcuna possibilità per società a partecipazione pubblica di reggere un mercato globale, competere con i privati, fare utili e non perdite constanti da ripagare ogni anno sottraendo denaro pubblico allo sviluppo”. Quindi, propone, “si faccia il possibile per difendere i diritti dei lavoratori: la partita, nelle mani dei ministeri competenti, Sviluppo economico, Infrastrutture e trasporti, Lavoro e Politiche sociali, deve vedere anche il coinvolgimento della Regione, Giunta e Consiglio insieme”. Tuttavia, ribadisce Agus, “vista l’emergenza, evitiamo ogni avventurismo: sarebbe una follia pensare di risolvere il problema pregiudicando le risorse pubbliche di oggi e sopratutto quelle di domani”.

 

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